Legge FINANZIARIA a Carosino: il comunicato stampa del Consigliere del Presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino
Nella sede del circolo di Carosino, abbiamo parlato, avanti a cittadini, amministratori ed iscritti al PD della legge FINANZIARIA.
I punti all’ordine del giorno
1️⃣ STANNO SMANTELLANDO LA SANITÀ PUBBLICA.
Per il 2025 la Sanità vede crescere il suo budget di soli 1,3 miliardi di euro una cifra assolutamente inadeguata persino per pareggiare gli
aumenti inflazionistici di quest’anno e per affrontare l’aumento considerevole di ogni costo sia sanitario che gestionale.
Peraltro circa un miliardo sarebbe vincolato al rinnovo del contratto 2025-2027 di Asl e Ospedali, quindi gran
parte di questa cifra sarebbe inutilizzabile per finanziare alcunché di nuovo.
La prima e più eclatante conseguenza, di fronte a questa insufficienza di risorse, è che è scomparsa ogni traccia del maxi piano di assunzioni di
medici e infermieri che in un triennio avrebbe dovuto portare nel Sistema sanitario nazionale 30 mila professionisti.
A darne annuncio in pompa magna era stato il Ministro Schillaci, quando evidentemente pensava di poter contare sui 4 miliardi di euro che aveva chiesto o almeno sui 3,5 che il Governo aveva dichiarato di voler garantire.
E nemmeno ci sono i fondi che sarebbero dovuti servire ad affrontare il problema del personale in fuga dagli ospedali o per ridurre le liste d’attesa infinite.
Le risorse del Fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil (è così che si calcola in tutto il mondo) scenderà al punto più basso mai toccato negli ultimi quindici anni: 6,05%, un livello sempre più lontano da quello dei Paesi dell’area Ocse e che ci colloca agli ultimi posti in Europa.
2️⃣ NESSUNA VISIONE DI POLITICA INDUSTRIALE.
Per le imprese, a partire da quelle piccole e medie, la Manovra finanziaria è molto negativa.
La politica industriale è assente e le imprese vengono utilizzate dal governo come un Bancomat, indebolendo le prospettive
di crescita del Paese.
3️⃣ NULLA PER LA CRESCITA.
Legge di Bilancio colpisce, quindi, anche per quel che non prevede: è di piccolo cabotaggio, priva di organicità dal punto di vista strutturale, senza alcuna traccia di quelle strategie anticicliche ed espansive che servirebbero a rilanciare la nostra economia.
4️⃣ ANCORA TAGLI PER GLI ENTI TERRITORIALI
Rispetto agli enti territoriali, la Manovra introduce ulteriori e insostenibili tagli, che vanno a sommarsi a quelli già varati dalla destra nei mesi scorsi.
Si tratta di una riduzione aggiuntiva, nei confronti di Comuni, Province e Regioni, che ammonta a circa 7 miliardi e 780 milioni di euro nel prossimo quinquennio.
5️⃣ PRESI IN GIRO I PENSIONATI.
I dati dell’Osservatorio sulle prestazioni pensionistiche di Inps proprio in questi giorni hanno fotografato una situazione allarmante: nel 2023 i pensionati con una pensione inferiore a 1.000 euro al mese sono stati 4.786.521, pari al 29,5% del totale.
Di fronte a questo, il Governo non solo non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale, ma è arrivato addirittura ad inserire, nell’articolo 25 della Legge di Bilancio, una vera e proprio presa in giro dei pensionati, con un ritocco invisibile delle pensioni minime di 3 euro al mese, 10 centesimi al giorno.
In termini assoluti si passa a 617 € rispetto ai 614 di quest’anno.
6️⃣ PENALIZZATI I LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO.
Per la contrattazione collettiva nazionale nelle amministrazioni pubbliche le risorse stanziate sono insufficienti.
Si tratta di incrementi retributivi
rispettivamente dell’1,8%, del 3,6% e del 5,4% a regime: si resta molto lontani dall’obiettivo del recupero dell’inflazione dal 2022 al 2024 che ha sfondato il 17%.
7️⃣ TASSA SU EXTRAPROFITTI? SOLO UN ANTICIPO DI CASSA…
Sul piano del reperimento delle risorse, oltre ai tagli ai Ministeri, che ammontano a circa 7,7 miliardi in tre anni, con tutte le prevedibili conseguenze che ricadranno sul personale e sui cittadini, la tanto sbandierata “tassa sugli extraprofitti” per istituti di credito e assicurazioni che un’altra parte della maggioranza ha sempre preferito definire “contributo di solidarietà”, è solo un’anticipazione ad oggi di tasse che dovranno essere pagate domani.
Comunque lo si chiami, sarà un mero anticipo di cassa, una
partita di giro.
8️⃣ IL MEZZOGIORNO ANCORA UNA VOLTA DIMENTICATO.
Non che fosse difficile prevederlo, ma le tante promesse fatte al Mezzogiorno cadono un’altra volta nel vuoto.
Ci sono invece cattive notizie, in particolare, per le imprese.
Il credito d’imposta ZES viene prorogato per il 2025, ma con
una dotazione di risorse dimezzata rispetto all’anno precedente: 1,6 miliardi anziché 3,27.
La fine della decontribuzione Sud, a sua volta, comporterà un aggravio del costo del lavoro per le imprese che operano nel Meridione di ben 12,4 miliardi di euro nel triennio 2025-2027
9️⃣ INDIETRO SULL’AMBIENTE, NULLA PER RIDURRE I COSTI
DELL’ENERGIA.
Rispetto alle tematiche ecologiche si torna indietro di decenni.
Non ci sono nuove risorse per salvaguardare l’ambiente e contrastare il dissesto
idrogeologico.
Mancano misure per limitare i mutamenti climatici, nonostante i numerosi eventi estremi che hanno ripetutamente devastato il Paese nei mesi scorsi.
Le infrastrutture sono dimenticate e come detto gli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico delle abitazioni scendono ai minimi storici (dal 65% previsto nel 2024 al 36% per la prima casa e 30% per le altre abitazioni nel 2026), proprio mentre l’Europa vara il Green New deal per gli edifici e le famiglie avrebbero bisogno di risorse per riqualificare le abitazioni.
1️⃣0️⃣ RIDOTTI GLI ORGANICI DELLA SCUOLA
Anche per la scuola si riduce l’organico di potenziamento introdotto dalla “Buona Scuola” del 2015 e si procede solo con tagli: di 5.660 posti da docente e di 2.174 unità di personale amministrativo e tecnico.
Per gli insegnanti che fanno da supporto per il potenziamento dell’autonomia scolastica, che sono circa 14 mila, di tratta di una riduzione di oltre un terzo, con le scuole che saranno costrette a tagliare attività di sostegno ai ragazzi.
1️⃣1️⃣ CULTURA: SI CONTINUA CON I TAGLI.
Sono due anni che assistiamo a tagli di bilancio che stanno compromettendo il funzionamento ordinario di musei, archivi, biblioteche e istituti culturali.
Senza dimenticare i tagli all’editoria, l’affossamento di norme virtuose per l’acquisto di
libri da parte delle biblioteche presso le librerie di prossimità e la crisi del settore audiovisivo.
1️⃣2️⃣ CASA: NULLA PER SOSTEGNO AFFITTI E MOROSITÀ INCOLPEVOLE.
Il fantomatico “Piano Casa Italia” di cui si parla nella Legge di Bilancio è in realtà solo una scatola vuota, perché non fa altro che compiere modifiche ordinamentali a quanto già previsto dal Piano dello scorso anno, che però era finanziato solo dal 2027 (100 milioni in tutto: 50 nel 2027 e 50 nel 2028).
La realtà è che in Manovra non c’è un euro per il sostegno agli affitti e alle morosità incolpevoli.
1️⃣3️⃣ABBANDONATO IL TPL, TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Confermate e preoccupazioni di Regioni, Enti Locali, imprese, sindacati rispetto alle risorse destinate ai trasporti pubblici locali, per i quali l’incremento previsto dalla Manovra è di soli 120 milioni di € ed è insufficiente a coprire nemmeno l’aumento dei costi del Tpl, men che meno a garantire il rinnovo dei contratti dei lavoratori.
Servono 1miliardo e 700milioni di € in più rispetto alle esigue risorse stanziate.
1️⃣4️⃣ TRASCURATA L’AGRICOLTURA.
Dopo il G7 Agricoltura e le frasi roboanti del ministro Lollobrigida sulla centralità del comparto agricolo per lo sviluppo del Paese, ci si poteva aspettare una Manovra che contenesse misure per rilanciarlo. Nulla!
Si resta fermi al “Decreto Agricoltura” di qualche mese fa, che non andava al di là della distribuzione a pioggia di risorse e al tentativo disorganico di tamponare alcune emergenze.
Nella Legge di Bilancio nessuna traccia dei progetti di tipo infrastrutturale necessari a rendere protagonisti gli agricoltori e le loro imprese nella fase complessa della
transizione ecologica.
Il PD organizzerà assemblee in tutt’Italia per portare alla luce tutte le lacune contenute in questa legge di bilancio.