Il difensore della Juventus Pierre Kalulu, intervistato da DAZN, ha condiviso le sue riflessioni sulla vita, sul calcio e sull’approccio alla carriera professionistica.

Pierre Kalulu, difensore della Juventus, ha rivelato in un’intervista con DAZN una visione profonda e matura della sua vita e della sua carriera. Kalulu ha spiegato che, nonostante le molteplici possibilità che la vita gli ha offerto, il calcio è l’unica vera passione che riesce a fargli svegliare ogni giorno con il sorriso. “Sono sicuro che potevo fare molte cose nella vita”, ha affermato, ma il calcio è stato e rimane la sua vera vocazione, quella che lo ha sempre spinto a dare il massimo.

L’importanza della libertà di scelta

I suoi genitori hanno giocato un ruolo cruciale nella formazione del suo pensiero. “Mi dicevano sempre che nella vita non sei obbligato a fare niente”, ha raccontato Kalulu, sottolineando l’approccio di libertà che gli è stato insegnato sin da piccolo. I suoi genitori lo incoraggiavano a seguire ciò che più gli piaceva, senza alcuna pressione, e a dedicarsi a qualsiasi cosa con il massimo impegno. “Fai quello che ti piace di più, ma questa cosa devi farla al massimo”, è il consiglio che Kalulu ha seguito nella sua carriera calcistica, dove ogni giorno cerca di dare il meglio di sé.

L’approccio all’apprendimento e all’umiltà

Kalulu ha inoltre parlato della sua natura curiosa, che lo spinge sempre a imparare. “Mi piace imparare, perché sono curioso di natura”, ha spiegato, aggiungendo che quando si appassiona a qualcosa, per lui è più facile affrontarla con determinazione. Su questo tema, il difensore ha sottolineato l’importanza di non fare nulla per compiacere gli altri, ma solo per sé stessi: “Ogni cosa che fai, non devi farla per nessuno, ma solo per te”, un insegnamento che gli è stato trasmesso da suo padre e che Kalulu cerca di applicare ogni giorno nella sua carriera.

Inoltre, Kalulu ha parlato dell’umiltà come valore fondamentale. “La mamma mi dice sempre che devo conoscere il mio valore, ma l’umiltà è la cosa più importante”, ha raccontato, evidenziando come la consapevolezza delle proprie capacità debba essere accompagnata dalla modestia, un principio che considera essenziale nella vita personale e professionale.

Il legame con la squadra e la gestione delle difficoltà

Il difensore ha parlato anche delle difficoltà personali che ogni atleta affronta. “Abbiamo dei momenti difficili dal punto di vista personale e in questi momenti apprezzi di più i momenti senza difficoltà”, ha dichiarato. Kalulu ha rivelato di non voler mai mostrare segni di debolezza, cercando di nascondere le sue difficoltà emotive. “Vogliamo nascondere questo punto di vista sempre”, ha aggiunto, confermando l’atteggiamento di riservatezza che ha sempre mantenuto. Solo con le persone più vicine a lui, come la famiglia, si sente libero di aprirsi.

Il rapporto con Thiago Motta e l’importanza della versatilità

Kalulu ha anche condiviso una riflessione sul suo allenatore, Thiago Motta. Il difensore ha raccontato di aver avuto un colloquio con l’ex centrocampista, in cui Motta gli aveva chiesto se fosse pronto a giocare ogni tre giorni, rispondendo affermativamente. “Mi ha detto: ‘Sei pronto a giocare ogni 3 giorni?’ E io ho risposto: ‘Sì, dove mi vedi giocare?'” Il mister gli ha quindi spiegato che la sua posizione in campo poteva variare, dandogli la possibilità di giocare a destra, al centro e anche a sinistra. “Le scelte della partita si fanno in allenamento!” è stato il consiglio di Motta, un principio che Kalulu ha apprezzato molto, riconoscendo l’importanza del lavoro quotidiano e dell’adattabilità.

Conclusioni

La visione di Kalulu sulla carriera e sulla vita, che unisce passione, impegno e umiltà, è un esempio di come un atleta possa affrontare le sfide non solo professionali, ma anche personali. La sua filosofia, basata sul massimo impegno per se stesso, senza pressioni esterne, gli ha permesso di crescere come calciatore e di affrontare ogni difficoltà con la giusta mentalità. La sua carriera, come lui stesso afferma, è sempre stata guidata da un desiderio di fare le cose per sé, cercando di ottenere il massimo in ogni situazione, dentro e fuori dal campo.