Gudmundsson l’incubo violenza sessuale
Albert Gudmundsson, ex giocatore del Genoa, attualmente in forza alla Fiorentina. Il giocatore l’anno scorso aveva deliziato gli occhi dei tifosi del grifone e di tutti gli appassionati di calcio. In estate però il suo mercato andava abbastanza a rilento, nonostante il talento del calciatore. Il motivo era un processo che si stava svolgendo in Islanda per un accusa di violenza sessuale. Molte squadre erano tentate dall’acquistare il calciatore ma la possibile colpevolezza frenava l’investimento. Commisso però non si tira indietro e fa giungere a Genova un offerta per un totale di 28 milioni di euro tra prestito oneroso, obbligo di riscatto e bonus. Offerta accettata e il giocatore si trasferisce a Firenze.
Mesi passati in attesa del processo che si conclude il 10 ottobre con la piena assoluzione del calciatore. Pericolo scampato e gran sollievo sia a Firenze che a Genova, in caso di condanna avrebbe dovuto rinunciare a gran parte dell’incasso per la vendita del calciatore.
Gudmundsson l’incubo violenza sessuale non è finito
La Procura della Repubblica islandese, in maniera del tutto inaspettata, decide di ricorrere in appello per la sentenze emessa. Secondo la legge islandese il ricorso può essere presentato entro quattro settimane dalla sentenza, attualmente siamo a tre quindi rientra nei tempi previsti dalla legge.
“È sorprendente che il Pubblico Ministero abbia deciso di ricorrere in appello contro questa sentenza, poiché la sentenza è molto ben motivata e il risultato è giuridicamente corretto”
Le parole dell’avvocato del calciatore, Vilhjálmur Vilhjálmsson, che non capisce il motivo di questa richiesta di ricorrere in appello. L’assoluzione era arrivata dopo aver analizzato le testimonianze del calciatore, della donna e di altri testimoni, scrivendo ben 39 pagine di sentenza, che sono una quantità enorme rispetto ad altre sentenze per casi analoghi, a sostegno dell’assoluzione di Albert.
Ancora non ci sono i tempi per il nuovo processo. Il giocatore, attualmente fermo per via di un infortunio, torna a non poter essere tranquillo fino al compiersi del nuovo iter giudiziario, sperando che la notizia non incida sul comportamento in campo del giocatore.