Acquafresca a ZeroCinquantuno.it: «Bologna? E’ come l’Atalanta. Quando c’ero io però…»

Acquadresca, ex punta del Bologna ha parlato di microfoni dei colleghi di ZeroCinquantuno, rilasciando alcune dichiarazioni interessanti sul momento dei felsinei

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Acquafresca, ex attaccante del Bologna ha parlato ai microfoni dei colleghi di ZeroCinquantuno.it.   
Vi riportiamo qui le sue parole sui vari temi d’attualità di casa rossoblù.

ATALANTA – «Quando riesco guardo volentieri le partite e sì, mi aspettavo questo genere di difficoltà perché è arrivato un nuovo allenatore e il mercato ha cambiato abbastanza faccia alla rosa, inoltre il recente passato è pieno di squadre che ci hanno messo un po’ per abituarsi ai due impegni settimanali: ora sta a mister Italiano e alla squadra reagire. Comunque, vista la forza della proprietà Saputo e la bravura del direttore tecnico Sartori, a mio avviso il migliore in Serie A, rimango convinto che il Bologna possa via via replicare quanto fatto in questi ultimi anni dall’Atalanta».

Acquafresca sul Bologna in Champions

«Sin qui il Bologna ha affrontato avversarie di alto o altissimo livello, e mi riferisco in particolare alle due inglesi, ma nonostante ciò se l’è sempre giocata e deve proseguire così. Ad oggi, in Europa ma anche in campionato, ha raccolto meno di quanto meritasse, ma il calcio è una ruota che gira e vedrete che man mano saprà restituire qualcosa. Centrare i playoff è obiettivamente difficile perché comunque parliamo di una squadra alla prima esperienza nella Champions moderna, peraltro con un nuovo formato, ma bisogna crederci e provarci fino in fondo».

Il confronto con Dallinga

«Ci può essere qualche punto di contatto ma direi che le aspettative e le pressioni su di me fossero maggiori, e anche il mio vissuto era diverso: arrivai sotto le Due Torri dopo aver ricevuto richieste da parte di squadre come Lazio e Napoli e a 24 anni, a livello di gol segnati in Serie A (35, ndr), solo Totti, Del Piero e Di Vaio avevano fatto meglio di me. Poi purtroppo le cose non sono andate affatto come avrei voluto».

DOVEVA ESSERE IL NUOVO DI VAIO – «Non cerco scuse, a Bologna c’era tutto per fare bene: piazza importante, città splendida, tifoseria calda, affettuosa e abituata bene. Noi calciatori professionisti dobbiamo cercare di reagire in maniera equilibrata sia alle critiche che ai complimenti, altrimenti è meglio cambiare mestiere. Io non sempre ci sono riuscito e sono veramente dispiaciuto per il modo in cui si è sviluppato il mio percorso in maglia rossoblù»