Un film che tenta di spaventare con una vecchia macchina fotografica, ma inciampa nei cliché.
Un’idea Interessante, Ma Esecutiva Debole
Polaroid, diretto da Lars Klevberg, parte con un’idea di base intrigante: una vecchia macchina fotografica Polaroid che sembra essere maledetta, collegata a una serie di omicidi misteriosi. Tuttavia, nonostante questo spunto interessante, il film si perde in una sceneggiatura che non riesce a dare originalità al racconto. Il risultato è un horror che appare prevedibile e poco coinvolgente.
Tensione Smorzata dai Cliché
Uno dei problemi principali di Polaroid è che la tensione, che dovrebbe essere il punto di forza di un horror, viene smorzata da una serie di cliché già visti più volte nel genere. Sebbene ci siano momenti che cercano di creare ansia, il film non riesce a mantenere alta la tensione per tutta la durata, lasciando spesso lo spettatore con la sensazione di sapere esattamente cosa succederà dopo.
Cast e Interpretazioni
Il cast, che include giovani promesse come Kathryn Prescott e Madelaine Petsch, offre delle interpretazioni accettabili, ma non sufficientemente incisive per risollevare il livello generale del film. Javier Botet, noto per i suoi ruoli in film horror grazie alla sua fisicità particolare, interpreta la creatura spettrale, ma anche lui sembra limitato da una scrittura che non gli permette di brillare come in altre pellicole del genere.
Un Horror Senza Novità
Il problema di Polaroid è che non aggiunge nulla di nuovo al panorama horror. La trama scivola su binari già percorsi da altre produzioni, e l’idea di una macchina fotografica maledetta, che poteva dare vita a qualcosa di originale, viene sfruttata in modo piatto. Le scene di tensione si susseguono senza mai sorprendere realmente, e anche gli omicidi, che dovrebbero aumentare l’orrore, risultano prevedibili e poco impattanti.
Conclusione
Polaroid è un film che, nonostante le buone premesse, non riesce a spiccare. Poteva dare di più in termini di tensione e originalità, ma finisce per essere un horror che sa di già visto. È una visione che merita una chance per i fan del genere, ma non ci si aspetti troppo.
Voto: 5,5