Emergono ulteriori dettagli inquietanti riguardanti le attività degli ultras milanesi e i loro legami con la criminalità organizzata.

Il business dei parcheggi a San Siro

Le indagini condotte dalla direzione distrettuale antimafia di Milano stanno portando alla luce una serie di accordi e affari illeciti che coinvolgono le curve di Inter e Milan. In particolare, gli inquirenti hanno concentrato la loro attenzione sulla Curva Sud del Milan, guidata da Luca Lucci. Tra le vicende al centro delle indagini c’è un episodio risalente alla fine del 2022, durante il quale Lucci e altri ultras del Diavolo discutevano del lucroso affare dei parcheggi intorno allo stadio di San Siro.

Dalle intercettazioni emerge una conversazione emblematica in cui Lucci vantava i guadagni derivanti dal controllo dei parcheggi: “1000 macchine? 30 mila a partita!!! oooh!!! a partita! … facciamo 80 mila al mese! punto e basta! punto e basta!!!”. Questi dati rivelano quanto sia redditizio il giro d’affari gestito dagli ultras, e mettono in evidenza l’influenza che questi gruppi hanno non solo sulle tribune, ma anche sull’intero ecosistema economico che ruota intorno alle partite di calcio.

I rapporti tra Curva Sud e Curva Nord

Uno degli aspetti più delicati dell’inchiesta riguarda il presunto accordo stretto tra la Curva Sud del Milan e la Curva Nord dell’Inter, le due tifoserie più influenti e temute del panorama calcistico milanese. Le due fazioni avrebbero collaborato per controllare varie attività legate allo stadio, tra cui la gestione dei parcheggi, come parte di un più ampio business che generava enormi ricavi per entrambe le curve.

Questo legame tra le curve e il mondo del crimine non è una novità, ma la portata degli affari e la connivenza con figure legate alla criminalità organizzata ha spinto i pm a indagare con maggiore intensità su questi rapporti. Storari e Ombra, i pubblici ministeri che coordinano l’inchiesta, hanno parlato nei documenti ufficiali di un “progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese”. Questo avvicinamento suggerisce che la criminalità abbia trovato terreno fertile tra le curve per gestire i propri affari e per allargare il proprio controllo su aspetti economici legati alle partite.

Il ruolo della ‘ndrangheta

Un altro elemento chiave emerso dall’inchiesta è il coinvolgimento di figure legate alla ‘ndrangheta. Tra queste, gli inquirenti menzionano Rosario Calabria, personaggio di spicco nel mosaico di relazioni intessute da Luca Lucci. Calabria è il figlio di un membro noto della famiglia omonima di Buccinasco, un clan che ha esteso le sue operazioni al Nord Italia.

Il coinvolgimento della ‘ndrangheta in questo contesto suggerisce una sinergia tra i gruppi ultras e la criminalità organizzata, che si basa su vantaggi reciproci. Da un lato, gli ultras forniscono manodopera e controllo territoriale, dall’altro la ‘ndrangheta offre protezione e accesso a risorse finanziarie e logistiche.

Le conseguenze dell’inchiesta

L’inchiesta in corso rappresenta una delle più vaste operazioni volte a svelare i legami tra calcio, criminalità e tifoserie organizzate. Gli arresti e le perquisizioni condotti finora hanno già messo in evidenza la portata delle attività illecite legate alle curve di Inter e Milan, ma gli sviluppi futuri potrebbero rivelare ulteriori aspetti sconcertanti di questa vicenda.

La stretta collaborazione tra ultras e criminalità organizzata rappresenta una seria minaccia non solo per l’immagine dello sport, ma anche per la sicurezza stessa degli eventi sportivi. Le autorità stanno cercando di smantellare queste reti di influenza, ma la radicata presenza della criminalità nelle curve rappresenta una sfida complessa e delicata.