Lotito sulla questione ultras: “Ho scelto la legalità, non scendo a compromessi”

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Il presidente della Lazio Claudio Lotito si esprime sull’inchiesta che ha coinvolto le curve di San Siro, ribadendo la sua posizione ferma contro le illegalità nel calcio e le pressioni ricevute.

Lotito e la sua posizione sulla legalità

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha recentemente commentato l’inchiesta sugli ultras di San Siro, che ha portato alla luce attività illecite legate alle curve di Inter e Milan. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Lotito ha sottolineato con forza il suo impegno a favore della legalità. “Io sono stato il primo ad assumere una posizione molto chiara, ho fatto una scelta di campo: fra consenso e legalità ho scelto la legalità,” ha dichiarato, aggiungendo come questa decisione abbia comportato rischi per la sua sicurezza personale e quella della sua famiglia.

Lotito ha rivelato di vivere con una scorta a causa delle continue minacce ricevute, con telefonate minatorie che arrivano anche 7-8 volte al giorno. Ha inoltre menzionato cortei e cori contro di lui, nonché volantini che raffigurano la sua tomba, un segnale del livello di ostilità che ha dovuto affrontare. Tuttavia, nonostante queste pressioni, il presidente biancoceleste ha ribadito la sua determinazione a non piegarsi: “Torno a casa la sera, guardo mio figlio e so di aver fatto la cosa giusta.”

Il riconoscimento del lavoro svolto

Lotito ha anche sottolineato come la sua battaglia per la legalità nel mondo del calcio sia stata riconosciuta da importanti istituzioni. Ha affermato che aveva già parlato della situazione alla commissione antimafia, anticipando molte delle problematiche che ora stanno emergendo. “Ora da giorni mi fanno i complimenti in aula per tutto quello che ho fatto e perché non mi sono mai spaventato,” ha spiegato, dimostrando che il suo impegno contro le infiltrazioni illegali nelle curve non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà incontrate.

L’inchiesta in corso e la prospettiva futura

Lotito ha poi fatto riferimento alle attuali indagini che stanno sconvolgendo il mondo del calcio, dichiarandosi convinto che ci siano ancora ulteriori sviluppi in arrivo: “Sono convinto che uscirà dell’altro. Ci sono altre indagini in corso, non solo a Milano.” Le sue parole fanno presagire che l’inchiesta sulle curve ultras potrebbe espandersi, rivelando ulteriori dettagli su un sistema illecito più vasto e radicato.

Il presidente della Lazio ha concluso con un messaggio chiaro: non è disposto a scendere a compromessi, affermando con convinzione che chi lo fa è “morto”. Le sue parole riecheggiano un monito per chiunque sia tentato di accettare compromessi con la criminalità organizzata nel mondo del tifo, un ambiente che da troppo tempo convive con dinamiche illegali.

La lotta alla criminalità nel calcio

La posizione di Lotito si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla criminalità organizzata nel calcio italiano, dove spesso le curve ultras sono state terreno fertile per attività illecite legate al controllo dei biglietti, del merchandising e persino di atti violenti. La scelta del presidente della Lazio di non cedere alle pressioni lo ha posto al centro di una sfida che va ben oltre i confini del campo da gioco.



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