La sesta giornata di Serie A tra Genoa e Juventus potrebbe disputarsi senza pubblico a causa degli scontri avvenuti durante il derby genovese.
La partita tra Genoa e Juventus, prevista per sabato alle 18.00, rischia di svolgersi a porte chiuse dopo gli incidenti che hanno caratterizzato il Derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria. Le tensioni tra le tifoserie sono sfociate in gravi scontri sia prima che dopo la partita, con un bilancio preoccupante di 48 feriti, di cui 36 agenti delle forze dell’ordine.
Gli episodi di violenza sono stati condannati dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha dichiarato che quanto accaduto non ha nulla a che fare con i valori dello sport. Piantedosi ha sottolineato come tali episodi siano inaccettabili e ha espresso solidarietà verso le forze dell’ordine coinvolte, ribadendo la volontà del governo di contrastare ogni forma di violenza negli stadi. “Sono episodi inaccettabili commessi da chi va allo stadio con l’unico scopo di alimentare disordini,” ha detto il Ministro, promettendo misure più dure a tutela delle forze di polizia.
Il rischio porte chiuse per Genoa-Juventus
La violenza verificatasi durante il Derby della Lanterna ha portato a riflessioni immediate sulle misure di sicurezza per i prossimi incontri di campionato. Nel corso di un vertice serale presso il Ministero dell’Interno, con la partecipazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, si discuterà se disporre la chiusura dello stadio per la prossima partita del Genoa contro la Juventus. Questa decisione, se confermata, punterebbe a prevenire nuovi episodi di violenza e a garantire un ambiente sicuro per tutte le persone coinvolte, comprese le forze dell’ordine.
La chiusura dello stadio rappresenterebbe un duro colpo per i tifosi e per il club rossoblù, che si troverebbe a giocare una partita importante contro un avversario di prestigio come la Juventus senza il supporto del proprio pubblico.
Le reazioni del mondo sportivo
L’episodio ha suscitato reazioni anche all’interno del mondo sportivo. Molti addetti ai lavori hanno espresso preoccupazione per la deriva violenta che troppo spesso accompagna partite sentite come i derby, che dovrebbero invece rappresentare una celebrazione dello sport e della passione calcistica.
Il Genoa ha dichiarato il proprio impegno a collaborare con le autorità per fare chiarezza su quanto accaduto e per adottare tutte le misure necessarie a evitare che simili episodi si ripetano in futuro. Anche la Juventus, attraverso alcuni membri della dirigenza, ha espresso vicinanza alle vittime degli scontri, ribadendo che il calcio deve rimanere un momento di aggregazione e non di conflitto.
Conseguenze future
Se la decisione di giocare Genoa-Juventus a porte chiuse verrà confermata, si tratterebbe di un segnale forte verso la lotta alla violenza negli stadi. Tuttavia, ciò non risolve il problema alla radice, che richiede un impegno costante da parte di società sportive, istituzioni e tifoserie. Il Ministro Piantedosi ha sottolineato l’importanza di interventi normativi più incisivi, come quelli previsti dal disegno di legge approvato alla Camera, che mira a introdurre misure più severe per prevenire episodi di violenza e tutelare le forze dell’ordine.
Il calcio sotto esame
Questi episodi di violenza continuano a sollevare interrogativi sulla gestione della sicurezza nei grandi eventi sportivi e sul comportamento delle tifoserie organizzate. Il calcio, uno sport che dovrebbe unire, si trova ancora una volta sotto esame per la sua capacità di gestire la passione che genera. La speranza è che il match tra Genoa e Juventus, qualunque sia la decisione finale, possa svolgersi senza ulteriori tensioni e rappresenti un momento di sport e fair play.