Scomparsa Totò Schillaci: un peccato non esserci stato

Non essere stati presenti pienamente negli anni novanta lo ha fatto perdere ai 40enni. Un giocatore che ha vissuto il momento

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Scomparsa Totò Schillaci – Avere 40 anni significa avere circa 30 anni di coscienza mentale. E questo significa che se sei stato un bambino, magari molte cose negli anni novanta possono non esserti rimaste in mente. Tra queste cose c’è stato proprio un giocatore come Totò Schillaci. Che per i ventenni e trentenni degli anni novanta è certamente, senza saperlo da fonte certa, stato un mito.

Scomparsa Totò Schillaci

Fortunatamente esistono pagine come quelle di Wikipedia, come questa, che aiutano a farti una idea di chi è stato lui. E l’idea che ne salta fuori, senza nulla togliere ai colleghi che ne hanno scritto, è quella di un campione sotto un certo aspetto “vivitore”. Un grande giocatore che ha saputo viversi il suo momento calcistico. E che ha sfruttato positivamente fino in fondo tutto quello che poteva utilizzare per non perdersi quel suo momento.

Parlare oggi di lui paragonato al calcio odierno, è però una forzatura. Perchè il calcio oggi è a tutti gli effetti un business. In cui ogni singolo partecipante deve fare il più possibile principalmente per giocare. E poi per non essere rilegato nel dimenticatoio, visto che la visibilità nell’era dei social network, della pubblicità e di internet è una arma a doppio taglio. Da un lato di rende onnipotente fino a che cavalchi la tigre. Successivamente, una volta sceso, nessuno ti guarda più.

Totò Schillaci, con la sua volontà di finire la sua carriera in Giappone, è come se avesse previsto i tempi. Magari lui può non averlo fatto altro che per la voglia di giocare e non quella di guadagnare. Oggi un calciatore deve inseguire quelle che si possono chiamare le lucciole della ricchezza. Come sotto un certo aspetto spiega molto bene, anche se romanzato, il film “Jerry Maguire”. Dove un procuratore sportivo viene tagliato fuori dal mondo del suo lavoro perchè si mette ad avere degli scrupoli di coscienza sui soldi che circolano.

Totò Schillaci ha fatto quello che ha fatto per volontà di giocare o per inseguire la propria ricchezza? Difficile dirlo. Ma forse è meglio ricordarsi di lui come del giocatore della Nazionale Italiana che ha fatto sognare i nostri genitori e i nostri nonni. E lasciar stare alcune dinamiche economiche e di altro che sotto un certo aspetto sporcano la bella memoria.

Un saluto, Totò. E grazie di aver fatto sognare l’Italia.

Foto: https://pixabay.com/it/photos/crisantemo-crisantemo-bianco-corona-5253659/

“L’Italia piange Totò Schillaci” di C. De Pasquale