La serata europea che il Milan avrebbe voluto utilizzare per rilanciare le proprie ambizioni in Champions League si è invece trasformata in una delle più cupe e controverse degli ultimi anni. Il 3-1 subito contro il Liverpool ha scatenato una dura reazione da parte dei tifosi rossoneri, culminata in una contestazione senza precedenti che ha reso San Siro un teatro di disillusione e rabbia.
Già prima del triplice fischio, i segnali di malcontento erano evidenti. A partire dall’80esimo minuto, diverse centinaia di tifosi hanno iniziato ad abbandonare lo stadio, incapaci di tollerare ulteriori delusioni. La decisione della Curva Sud di interrompere ogni coro dal minuto 85 è stata il segnale definitivo di una rottura che covava da tempo: il silenzio dei sostenitori più fedeli ha parlato più di qualsiasi slogan o contestazione. Il clima è diventato ancora più teso nei minuti finali, quando lo stadio ha cominciato a risuonare di un unico, potente coro: “Ci avete rotto il ca***”, scandito da tutti i settori di San Siro, un grido di frustrazione che ha espresso tutta l’amarezza accumulata dai tifosi.
La partita sembrava iniziare sotto buoni auspici per il Milan, con Pulisic che ha illuso i rossoneri grazie a un lampo nei primi minuti, portando la squadra in vantaggio con un preciso diagonale che ha fatto esplodere di gioia i quasi 60.000 presenti. Tuttavia, quella fiammata iniziale è stata solo un’illusione. Il Liverpool, con la sua esperienza e qualità, ha presto ripreso il controllo del gioco, pareggiando i conti e prendendo progressivamente il sopravvento, grazie alla rete di Konaté e agli affondi letali di Jota e Szoboszlai.
La fragilità della squadra di Fonseca è emersa in tutta la sua evidenza. Dopo il primo gol subito, il Milan è sembrato sfilacciarsi, incapace di reagire in modo convincente alle avanzate dei “Reds”. I reparti non riuscivano a collegarsi e, mentre il Liverpool dominava il centrocampo e spezzava ogni tentativo di ripartenza, la squadra di casa appariva priva di idee e di carattere. Il secondo tempo è stato quasi un monologo degli inglesi, che hanno colpito ripetutamente una difesa rossonera in balia degli avversari.
La sostituzione di Maignan, visibilmente in difficoltà per problemi fisici, ha ulteriormente destabilizzato la squadra, ma è stata la debolezza mentale del Milan a segnare il destino della partita. L’ingresso di Torriani tra i pali non ha cambiato la musica, mentre la mancanza di personalità in campo ha fatto il resto. Le prestazioni di molti giocatori sono state ben al di sotto delle aspettative, con calciatori come Calabria, Tomori e Pavlovic che hanno faticato a contenere le folate offensive del Liverpool.
Il centrocampo, spesso considerato il fulcro del gioco del Milan, ha mostrato gravi limiti. Loftus-Cheek è stato un fantasma, mentre Fofana ha dovuto giocare col freno a mano tirato dopo un’ammonizione precoce. Solo Reijnders ha offerto qualche spunto interessante, ma la sua creatività non è stata supportata dai compagni. In avanti, Pulisic ha brillato solo a sprazzi, mentre Leao è rimasto lontano dai riflettori per quasi tutta la partita, regalando un unico brivido con una traversa colpita nel recupero. Il più deludente di tutti è stato però Morata, incapace di lasciare il segno e mai veramente nel vivo del gioco.
La partita ha evidenziato non solo problemi tattici, ma anche un preoccupante vuoto di leadership e di convinzione. Fonseca, che era arrivato al Milan con grandi speranze, è ora al centro di un vortice di critiche. Le sue scelte, come l’inserimento di Emerson, non hanno convinto, mentre la mancanza di reazione della squadra nei momenti cruciali della partita ha alimentato i dubbi sulla sua gestione. Nel post-gara, il tecnico ha parlato di “un’occasione mancata”, ma le sue parole non sono riuscite a placare l’ira dei tifosi, ormai esasperati da una squadra che sembra incapace di rialzarsi dopo una serie di prestazioni altalenanti.
Al termine della partita, il quadro è stato desolante: Fonseca e i suoi giocatori sono stati travolti dai fischi del pubblico, che non ha risparmiato critiche a nessuno. Anche la scelta di Fonseca di mandare i suoi giocatori sotto la Curva per scusarsi non ha sortito l’effetto sperato. I tifosi hanno reagito con ulteriori fischi e cori di protesta, un segnale inequivocabile di una frattura che rischia di diventare insanabile.
La sconfitta contro il Liverpool non è solo un passo falso in Champions League, ma potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per il Milan. Il derby contro l’Inter, che si avvicina sempre di più, si preannuncia già come un crocevia decisivo per la stagione rossonera. Fonseca dovrà trovare soluzioni rapide e concrete, non solo sul piano tattico, ma soprattutto su quello mentale e caratteriale, se vuole evitare che la sua avventura al Milan prenda una piega irreversibile. I tifosi, che fino a poche settimane fa sostenevano la squadra con entusiasmo, ora chiedono risposte immediate e concrete, e la pazienza sembra essere ormai esaurita.