Il retroscena di quando Thiago Motta andò via dall’Inter ai tempi del Triplete

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Quando si parla di Thiago Motta non si può fare a meno di parlare di Inter. Con i nerazzurri ha giocato 83 partite e realizzati 12 gol. L’addio nel gennaio 2012, quando si trasferisce al Psg dove poi chiude la carriera nel 2018. In Francia ha vinto cinque campionati, quattro coppe di Francia, cinque Supercoppe francesi e cinque coppe di Lega. Però il legame con l’Inter è speciale, anche se il suo addio in nerazzurro pare sia stato per colpa dell’ex dirigente Marco Branca. L’ex calciatore dell’Inter e dirigente nerazzurro ai tempi del Triplete ricorda con piacere i trascorsi a Milano. L’affetto dei tifosi nei suoi confronti è stato incredibile, in tanti lo ricordano come dirigente eccellente e capace da calciatore di tanti bei ricordi.
Tanti gli aneddoti raccontati da Branca sull’addio di Thiago Motta all’Inter
A distanza di anni sento sempre l’affetto degli interisti, dice Branca e quando mi incontrano mi elogiano e fa parte del gioco. Come per Juve e Milan c’erano Agnelli e Berlusconi, per noi c’era Massimo Moratti e va benissimo così. L’addio di Thiago Motta per colpa mia? Credo che sia l’esatto contrario, io gli dissi che avrei preferito parlarne a fine campionato, lui voleva il PSG e voleva quest’esperienza già a gennaio. Io non ero assolutamente d’accordo. Mi fa piacere vederlo come allenatore ad alti livelli, è molto bravo. Un grande professionista e credo si stia meritando questo upgrade da Bologna alla Juventus.
L’aneddoto su Mourinho e l’Inter quasi fuori dalla Champions
Un aneddoto riguarda la partita di Kiev dove l’Inter si presentò all’importante appuntamento con la squadra decimata. In panchina con la squadra Branca, perchè non c’erano dirigenti. Gli aneddoti riguardano José Mourinho che fece una sfuriata molto pesante alla squadra negli spogliatoi e diede un pugno con violenza sui massaggiatori e quasi si spaccò la mano. Poi ci fu un incomprensione sui cambi e lui un po’ colorito disse a Branca di aver sbagliato. Insomma, queste sono le cose che possono capitare nei gruppi, anche quelli vincenti. E l’Inter di quel periodo era davvero forte e vincente sia in Italia che in Europa.