Stadio del Cagliari: la fabbrica delle promesse

Tante tappe e molte date, ma una sola certezza

Tempo di lettura: 1 Minuti
1144
Cagliari

Lo stadio del Cagliari, una storia a capitoli.  Qualcuno, non a torto, potrebbe definirla la storia infinita 

In origine arrivò l’annuncio del presidente Tommaso Giulini.

“Nel 2020 giocheremo nel nuovo stadio, e saremo in Europa”.

Tutti sappiamo come è andata.

Probabilmente il presidente rossoblu non conosceva bene la storia dei rossoblu.

Il suo predecessore, Massimo Cellino, nonostante i tentativi plurimi, non riuscì a costruire il nuovo impianto sportivo.

Adesso molti giornali hanno parlato di una data importante, che dovrebbe arrivare tra un mese.

Essa consentirà di arrivare all’estate 2025, data utile per demolire il vecchio Sant’Elia.

Insomma tra un anno inizierà la demolizione!

A questo punto, vista la burocrazia e la politica sarda, sarebbe più consono utilizzare il condizionale: “Dovrebbe”.

Stadio del Cagliari: la certezza è l’incertezza

Eh si, perché ormai i tifosi del Cagliari sono abituati a rinvii, false promesse e “pagliacciate” varie.

L’unica certezza è che la squadra rossoblu, sarà costretta a giocare alla Unipol Domus, ancora per qualche anno.

Un impianto riduttivo, che stona in maniera pleonastica, con l’immenso calore che i tifosi, manifestano ogni settimana, in casa e fuori.

Stadio del Cagliari

Siamo ancora in alto mare, questo stadio, come direbbero proprio a Cagliari “pariri sa fabbrica e Sant’Anna“, tradotto (sembra la fabbrica di Sant’Anna).

Un detto che allude ad una costruzione che sembra non avere mai fine.

Un po’ come la Strada Statale 131 che collega la Sardegna da sud a nord; ma questa è un’altra questione…..