Berrettini vince anche a Kitzbuhel. Battuto in due set il francese Hugo Gaston dopo un match combattuto. Bissa il successo ottenuto a Gstaad la scorsa settimana.
La cronaca del match
Berrettini vince anche a Kitzbuhel. Equilibrio assoluto nella prime fase del primo set che si rompe quando nel settimo game il francese ottiene una palla break, prontamente annullata da Berrettini. Nel momento più decisivo sul 5-5 l’italiano strappa il servizio al francese, chiudendo poi il set 7-5. Nel secondo ed ultimo set Berrettini riesce a breakkare due volte Gaston e nonostante il controbreak del francese riesce a vincere con un secco 6-3.
Le parole di Berrettini
Berrettini vince anche a Kitzbuhel. Queste le parole dell’italiano a fine match: “Sono molto contento ma anche molto stanco. Ringrazio tutti per il supporto ricevuto, siete stati fantastici. Congratulazioni anche a Gaston che mi ha fatto sudare tanto, nel tennis non si sa mai cosa può succedere, lui stava giocando bene ma per fortuna ho trovato il break decisivo”. Un’altra vittoria importante per il tennista romano che ottiene la terza vittoria stagionale, la decima in carriera.
Il periodo d’oro dell’Italia tennistica
Un’altra vittoria per il nostro tricolore in attesa della finale che vedrà impegnato Lorenzo Musetti ad Umago e soprattutto aspettando i risultati dell’Olimpiade di Parigi. Sia nel maschile che nel femminile gli azzurri stanno ottenendo record su record e adesso manca solo la medaglia olimpica per un’italia che sogna in grande sia nel singolare che nel doppio. Di certo peserà l’assenza di Jannik Sinner ed anche quella dello stesso Berrettini, che non potrà sostituire il numero uno al mondo in quanto non è permesso dal regolamento olimpico. Infatti il ranking per qualificarsi a Parigi si è chiuso al termine del Roland Garros, periodo nel quale Berrettini era ben lontano dalla posizione in classifica attuale. Infine a sostituire Sinner è stato Vavassori, che disputerà il torneo di doppio maschile con il suo fidato compagno Andrea Bolelli e il doppio misto con Sara Errani. 
