L’Italia fuori dell’Europeo. L’artefice è Spalletti

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La sconfitta dell’Italia negli ottavi contro la Svizzera per 2-0 e la conseguente eliminazione dall’Europeo 2024 ha sancito il fallimento Azzurro. Una vera e propria debacle che porta la firma di Luciano Spalletti. Il tecnico non ha saputo leggere una sola partita di questo campionato Europeo. Sempre approssimazione e gare all’avventura, come quella che gli Azzurri hanno giocato contro la Svizzera, che parliamoci chiaro, non è ne la Francia e ne la Spagna. Ma una semplice formazione che vanta il solo “primato” di avere in squadra alcuni elementi che ben si sono distinti in Serie A con la maglia del Bologna. Insomma, nulla di più. Ma nonostante questo la squadra è rimasta inerte a guardare gli avversari e senza neanche una reazione, che potesse portare dei pericoli alla porta avversaria.

Ma quali gli errori fatti e quali da evitare

Una formazione quella dell’Italia schierata ieri ha visto dei grossi errori. Uno su tutti quello di schierare titolare Fagioli, che per l’intero campionato con la Juventus è stato ai box per la nota squalifica del calcio scommesse. A questo punto sarebbe stato logico convocare anche Zaniolo e Tonali, per restare a tema. Tra i giocatori rimasti a casa, Locatelli, Ricci, Orsolini e Immobile per esempio, oltre agli infortunati Acerbi e Berardi. I campioni d’Europa uscenti adesso devono chiedere scusa agli italiani prima di andare in vacanza, proprio mentre il torneo vero inizia. Ma il mea culpa non chiude la questione: arriva in coda a due Mondiali mancati e ad un Europeo giocato davvero molto male, dove l’attacco è rimasto a secco di goal.

Adesso il fuori programma Spalletti confermato alla guida tecnica

Dopo la disfatta agli Europei il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha indetto una conferenza stampa. Confermare Luciano Spalletti sulla panchina dell’Italia, nonostante l’eliminazione contro la Svizzera agli ottavi degli Azzurri dopo una gara inguardabile. “E’ impensabile, – dice Gabriele Gravinarisolvere i problemi abbandonando un progetto che è pluriennale, non si può abbandonare il progetto dopo otto o nove mesi”.