Fagioli, l’intervista all’ex tecnico: “Spero sia cresciuto, ma…”

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Fagioli. Riportiamo di seguito l’intervista esclusiva di tuttojuve.com all’attuale tecnico del Trento Francesco Baldini.

Baldini è stato anche ex tecnico della Juventus Primavera, dove ha allenato proprio Nicolò Fagioli. Si ringrazia tuttojuve.com per la concessione di questo virgolettato.

Nicolò è finalmente tornato in campo dopo la squalifica, quale è il tuo commento?

“Sono molto contento per lui, il mio augurio è quanto successo gli sia servito di lezione e per crescere.

Quando si commettono degli errori che si pagano è sempre uno step di crescita, sono sicuro che da questo episodio ne uscirà più forte. Resta un grande talento, un patrimonio assoluto per la Juventus”.

Hai avuto modo di sentirlo in questi mesi per manifestargli la tua vicinanza?

“Non sono abituato a sentire i ragazzi che alleno, ma rimango a completa disposizione per qualsiasi circostanza. Ho seguito il suo percorso e lo continuerò a fare con grande attenzione”.

In che ruolo lo rivedremo in campo il prossimo anno?

“Dipenderà sempre dal modulo con cui giocherà il nuovo allenatore, per me Nicolò può ricoprire più ruoli e il suo talento permette tutto ciò.

Può fare benissimo il trequartista o la mezz’ala in un centrocampo a tre. Si dovrà sfruttare tantissimo la sua visione di gioco, ne ragionammo all’epoca anche come play ma io lo vedo più vicino che lontano dalla porta.

E’ un giocatore che ha gol e assist importanti nel suo Dna, poi più avanti potrebbe giocare alla Pirlo davanti alla difesa. Ora, però, non lo toglierei troppo dalla zona offensiva”.

Visto che sarà una Juventus in ricostruzione in ogni settore, non solo in campo, per te Fagioli potrebbe essere definito come il primo vero acquisto della prossima stagione?

“Sì, per la direzione che sta prendendo in questo momento la Juve. Non credo che si possa prescindere, in questo momento, dai giovani usciti dal settore giovanile come Nicolussi Caviglia e Fagioli.

Ho sempre sostenuto l’importanza della seconda squadra e mi fa piacere vederla ancora lì in corsa per i play-off. La Next Gen è un serbatoio fondamentale per la prima squadra”.

Next Gen che quest’anno hai affrontato alla guida del Perugia.

“Finì 2-0 per noi, ma non ho mai avuto dubbi sul valore di questi ragazzi. Ero sicuro uscissero fuori alla lunga, con la Carrarese il ritorno è ancora tutto da giocare.

Quel che sta facendo la Juventus Next Gen, ma anche l’Atalanta U23, sarà di vedere questi ragazzi che in un prossimo futuro diventeranno protagonisti in prima squadra. E’ la strada giusta da percorrere”.

Di quelli che hai allenato in Primavera (stagione 2018/19 ndr), c’è stato qualcuno da cui sei rimasto colpito dal percorso professionistico intrapreso?

“No, perché mi aspettavo una carriera del genere da Fagioli, Portanova e Capellini che sta facendo bene a Benevento.

Nicolussi Caviglia, invece, gioca in prima squadra, della prima squadra bianconera, ma ho sempre pensato potesse esser ancora più protagonista di quanto non stia già facendo oggi per via delle sue qualità che per me sono importantissime.

C’è da considerare, però, che si è rotto il crociato e quindi ci vorrà del tempo per smaltire a pieno questo infortunio, anche perché in carriera me lo sono rotto per due volte. 

A livello europeo si sta imponendo Israel, un portiere che arrivò a stagione in corso, fortissimo coi piedi e veramente molto forte. Mi aspettavo qualcosina in più da un giocatore come Petrelli, per me aveva caratteristiche di un attaccante importante.

In quella Primavera c’erano comunque dei prospetti importanti, non dimentichiamoci che Gozzi e gli stessi Nicolussi Caviglia e Fagioli debuttarono in prima squadra con Allegri e questa era una cosa che non capitava da parecchi anni”.

E il neo allenatore dei bianconeri, Paolo Montero, che terminerà il suo mandato col Monza in occasione dell’ultima giornata di campionato, lo hai conosciuto davvero molto bene a Coverciano.

“Sì, ci siamo sentiti anche diverse volte nel corso di questi mesi. Abbiamo scoperto di avere un amico in comune che è Gianluca Pessotto (sorride ndr). 

C’è stato il master svolto a Coverciano, di alto livello, in cui erano presenti Thiago Motta, Pirlo, Chivu, Italiano, lo stesso Montero, Bianco, Bonera, Toni e molti altri.

La particolarità è che il corso venne svolto in pieno Covid e quindi con lezioni da remoto, ma fu molto bello e interessante. Sono molto felice per Paolo, credo rappresenti la Juve nel miglior modo possibile”.

Thiago Motta, che mi hai citato prima, può essere l’uomo giusto per guidare la Juventus verso un nuovo ciclo di successi?

“E’ un innovatore, fa del calcio propositivo la sua forza, è sempre proiettato in avanti a rubar palla, fortissimo sugli interscambi di ruoli.

Stiamo parlando di un allenatore di alto livello con delle idee ben precise, per me è già pronto per un grande club. Anche se lasciare una piazza come Bologna, con cui ha raggiunto la Champions, non sarà affatto semplice.

Ho seguito spesso la squadra in quanto mio figlio gioca qui, sono consapevole di quanto sia legato all’ambiente. La Juve, nel caso in cui dovesse riuscire a convincerlo, prenderebbe uno dei migliori tecnici emergenti”.

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