Mateo Retegui è il nuovo attaccante della nazionale di calcio italiana. Durante l’amichevole con il Venezuela, giocata a Miami giovedì 21 marzo, Retegui ha segnato due goal, convincendo i cronisti per energia attiva e scatto in avanti. “Come mi sento? Benissimo.” ha esordito Retegui in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, “Riposato, sereno, felice di aver dato il massimo. Era importante giocare bene e vincere come ci aveva chiesto l’allenatore.” La sua felicità è anche la nostra, in lui vediamo concretezza in attacco e quel tocco di spavalderia che fa la differenza.
La doppia cittadinanza, l’hockey sul prato, l’arrivo al Genoa
Nipote di siciliani, originari di Canicattì, Mateo Retegui, nato a San Fernando, ha conservato la doppia cittadinanza italo-argentina. I suoi genitori sono stati entrambi giocatori professionisti di hockey sul prato, sport molto popolare in Argentina. Il padre Carlos Retegui ha allenato la nazionale femminile di hockey sul prato fino al 2021 e la sorella, Micaela, ha vinto la medaglia d’oro, nella stessa specialità, ai giochi olimpici di Tokio nel 2020.
Mateo ha iniziato i suoi primi passi nell’hockey, di cui mantiene la struttura fisica e l’agilità, per proseguire nel calcio. Il primo ruolo, nel Bocas Juniors, è di centro campista ma viste le doti di rifinutura, in cui Mateo è bravo a smarcarsi per tirare in porta, è divenuto presto attaccante.
La squadra argentina dove si è messo in luce è il Club Atletico Tigre dove Retegui ha segnato 19 goal in 26 partite, grazie ai quali si è affermato capocannoniere della Professional League 2022.
Per un valore di 15 milioni di euro dal 2023 è nel Genoa. Sostenuto dalla famiglia, molto unita, Mateo riesce a esprimersi al meglio andando in rete 8 volte in 24 partite.
L’impegno di Retegui per rimanere in nazionale
Proseguendo l’intervista alla Gazzetta dello Sport, Mateo ricorda l’esordio con Mancini e conferma il suo entusiasmo a giocare con la maglia azzurra e a partecipare agli Europei:”Sono sempre pronto per giocare. Più sto bene più sono tranquillo e più tutto è facile. Il calcio è la mia vita. Però mancano tanti giorni alla Germania. Io non so se giocherò l’Europeo, il Ct ha detto che nessuno ha il posto fisso. Se non andrò, farò il tifo per l’Italia. Il posto devo guadagnarmelo. Come? Riposandomi in vista dell’Ecuador, se Spalletti avrà bisogno di me. E poi tornando al Genoa e continuando a fare gol per meritarmi l’azzurro”