Come creare una startup di successo in Italia

Gli step principali che indicano e consigliano come creare una startup di successo in Italia, le indicazioni principali

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L’Italia è un paese ricco di creatività, innovazione e spirito imprenditoriale. Tuttavia, creare una startup di successo in Italia non è facile, a causa di diversi fattori che possono ostacolare lo sviluppo e la crescita delle nuove imprese.

Quali sono le sfide che devono affrontare le startup italiane? Quali sono le opportunità e le risorse a loro disposizione? Quali sono le storie di successo che possono ispirare gli aspiranti imprenditori?

In questo articolo, cercheremo di rispondere a queste domande, basandoci su dati, testimonianze e consigli di esperti del settore.

Le sfide delle startup italiane

Secondo il rapporto 2020 di StartupItalia1, in Italia ci sono circa 11.000 startup innovative, che impiegano oltre 60.000 persone e hanno raccolto più di 2,6 miliardi di euro di investimenti dal 2013 al 2019.

Tuttavia, queste cifre nascondono una realtà più complessa, in cui le startup italiane devono affrontare diverse sfide, tra cui:

  • La burocrazia: secondo il rapporto Doing Business 2020 della Banca Mondiale2, l’Italia si posiziona al 58° posto su 190 paesi per la facilità di fare impresa, con un punteggio di 72,0 su 100. Tra le aree critiche, ci sono la creazione di un’impresa, l’ottenimento di permessi di costruzione, il pagamento delle tasse e l’esecuzione dei contratti.
  • La fiscalità: secondo il rapporto Taxation Trends in the European Union 2020 della Commissione Europea3, l’Italia ha il secondo più alto cuneo fiscale sui redditi da lavoro (47,9%) e il quarto più alto carico fiscale complessivo (41,9%) tra i paesi dell’UE. Questo significa che le startup italiane devono sostenere costi elevati per assumere e retribuire i propri dipendenti, e devono versare una quota significativa dei propri ricavi allo Stato.
  • La cultura: secondo il rapporto Global Entrepreneurship Monitor 2019/20204, l’Italia ha un basso livello di attitudine imprenditoriale, con solo il 4,3% della popolazione adulta che si considera potenzialmente imprenditrice, e il 47,8% che percepisce la paura del fallimento come un ostacolo alla creazione di un’impresa. Inoltre, l’Italia ha una scarsa propensione all’innovazione, con solo il 18,9% delle nuove imprese che offrono prodotti o servizi nuovi per il mercato, e il 7,4% che opera in settori ad alta o media tecnologia.
  • Il finanziamento: secondo il rapporto European Venture Report 2020 di PitchBook, l’Italia ha ricevuto solo il 2,2% del totale degli investimenti in venture capital in Europa nel 2020, pari a 1,1 miliardi di euro, con una media di 2,9 milioni di euro per deal. Questo significa che le startup italiane hanno difficoltà ad accedere al capitale necessario per sviluppare e scalare le proprie soluzioni, e devono spesso cercare finanziatori all’estero.

Le opportunità e le risorse per le startup italiane

Nonostante le sfide, le startup italiane non sono sole, e possono contare su diverse opportunità e risorse per sostenere il loro percorso imprenditoriale, tra cui:

  • Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): il PNRR è il documento che definisce le strategie e le azioni che l’Italia intende attuare per utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea attraverso il Next Generation EU, il fondo di 750 miliardi di euro creato per affrontare la crisi economica e sociale causata dalla pandemia di Covid-19. Tra le sei missioni previste dal PNRR, una è dedicata alla digitalizzazione, all’innovazione e alla competitività del sistema produttivo, e prevede un investimento di 49,2 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi destinati al sostegno delle startup e delle PMI innovative.
  • Il Fondo Nazionale Innovazione (FNI): il FNI è un fondo pubblico di 1 miliardo di euro, istituito nel 2019 dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del venture capital in Italia e favorire la crescita delle startup e delle PMI innovative. Il FNI opera attraverso quattro linee di intervento: il co-investimento con i fondi privati, la creazione di fondi di fondi, il sostegno alle piattaforme di equity crowdfunding e la partecipazione ai programmi europei di finanziamento.
  • L’ecosistema delle startup italiane: l’ecosistema delle startup italiane è costituito da una rete di attori che offrono servizi, competenze e opportunità alle nuove imprese, tra cui: acceleratori, incubatori, spazi di coworking, network di business angel, associazioni, eventi, media, università, centri di ricerca, corporazioni, enti pubblici e organismi internazionali. Alcuni esempi di realtà che operano nell’ecosistema sono: Luiss Enlabs, H-Farm, Talent Garden, Italian Angels for Growth, Italia Startup, StartupItalia, Wired, Politecnico di Milano, Cnr, Enel, Invitalia e Startup Europe.

Le storie di successo delle startup italiane

Nonostante le difficoltà, le startup italiane sono in grado di creare soluzioni innovative e competitive, che possono raggiungere il successo sia a livello nazionale che internazionale. Alcune storie di successo che possono ispirare gli aspiranti imprenditori sono:

  • Bending Spoons: fondata nel 2013 da quattro giovani ingegneri, Bending Spoons è una delle più grandi realtà di sviluppo di app in Europa, con oltre 150 milioni di utenti attivi al mese e oltre 400 dipendenti. Tra le sue app più famose, ci sono 30 Day Fitness, Playsee, Splice e Immuni, l’app ufficiale per il tracciamento dei contatti del Covid-19 in Italia. Bending Spoons si distingue per la sua cultura aziendale basata sull’eccellenza, la meritocrazia e la trasparenza.
  • Supermercato24: fondata nel 2014 da Enrico Pandian, Supermercato24 è una piattaforma di consegna a domicilio della spesa, che permette agli utenti di ordinare online i prodotti dei supermercati locali e riceverli in giornata, grazie a una rete di shopper indipendenti. Supermercato24 opera in Italia e in Polonia, e ha raccolto oltre 50 milioni di euro di investimenti da fondi come FII Tech Growth, 360 Capital e Innogest.
  • Freeda: fondata nel 2016 da Andrea Scotti Calderini e Gianluigi Casole, Freeda è un media company che produce e distribuisce contenuti digitali per le donne della generazione Z e millennial, con l’obiettivo di ispirarle, intrattenerle e informarle. Freeda ha una community di oltre 10 milioni di follower, e ha lanciato le sue edizioni in Italia, Spagna, Regno Unito e Francia. Freeda ha raccolto oltre 30 milioni di euro di investimenti da fondi come Alven, Endeavor Catalyst e United Ventures.

Conclusioni

Creare una startup di successo in Italia è possibile, ma richiede passione, determinazione e capacità di affrontare le sfide del contesto in cui si opera. Per facilitare il percorso degli imprenditori, è necessario che ci sia un maggiore sostegno da parte delle istituzioni.

Fonte: AI