Max Allegri: il “migliore”

Il girone di andata riconsacra “Acciughina” tra i migliori nel suo mestiere, perchè di mestiere si tratta.

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Max Allegri

Max Allegri è tornato.

La stagione in corso sta ridando lustro a un personaggio che alcuni avevano riposto nell’ armadio della Serie A con un po’ troppa fretta e senza grande rispetto.
Il tempo è stato galantuomo, come spesso gli capita di essere, ed ora il buon Max è li a contare i punti che lo separano dalla vetta.
Nessuno vuole in alcun modo ridurre la portata del campionato che sta portando avanti la capolista. l’Inter era e resta la squadra da battere (io sono tra quelli che sostiene che possa perderlo solo lei) ma se a Gennaio abbiamo ancora un campionato è merito anche di Max Allegri: il “migliore”.
Il richiamo, non troppo velato, è quello al soprannome di un celebre politico Comunista del primo dopoguerra. Allegri all’ inizio della sua carriera dovette fare i conti anche con questa etichetta, insormontabile ai tempi del Milan per il presidente Berlusconi.
Tra un passato fatto di risse con i carabinieri con tanto di inneggio alle Brigate Rosse, non sappiamo se Max sia comunista, forse la definizione migliore la diede proprio il Cavaliere in una chiacchierata con Matteo Renzi:  “Allegri comunista? Peggio, livornese”.
L’ impronta di Livorno risulta molto marcata nella figura di Allegri. “Acciughina” da uomo di mare sa aspettare e colpire nel momento giusto e soprattutto sa scrutare l’ orizzonte e guardare più in la.
Così i suoi nemici cadono, talvolta affossandosi da soli, mentre lui rimane lì, solido come uno scoglio.
Che sia fatto di pietra lo si evince dal fatto che non abbia mai ceduto durante il corso delle ultime stagioni. Tra infortuni, penalizzazioni  e squalifiche Max ha dovuto affrontare tempeste che avrebbero affossato chiunque. Dati alla mano, invece, con una squadra non da titolo (considerando anche le assenze) dopo il suo ritorno si è piazzato 4° e 3° ed ora insedia l’Inter a soli due punti.

La stagione di Allegri

Mai come quest’anno la Juventus sembra assomigliare a quella del primo ciclo “Allegriano”.
Nessuno fraintenda, non si parla di singoli. In quegli anni con la maglia bianconera si alternarono giocatori come: Pirlo, Vidal, Dybala, Ronaldo, Tevez, oltre alla BBC.
Una squadra assolutamente imparagonabile a quella attuale che giocò 3 delle migliori 5 partite di una squadra italiana dell’ ultimo decennio di Champions.
La cosa che accomuna questa Juve a quella del passato è l’atteggiamento. Quello che Chiellini espresse molto bene in una intervista durante il primo anno di Sarri.
L’ ex capitano bianconero utilizzò queste parole all’ epoca :”Negli anni scorsi la scintilla l’avevamo nel difendere, spesso vincevamo 1-0.”
Quella squadra godeva nel difendere ed era impenetrabile esattamente come sembra esserlo questa che, pur limitata a livello tecnico, mantiene alta l’asticella con il carattere forte dei suoi interpreti. Tutti sono centrati sull’obbiettivo e sembra siano in totale sintonia con le richieste dell’allenatore.
Il bel gioco è solo un punto di vista, è meraviglioso vedere una costruzione dal basso fatta bene così come una scalata o un accorcio fatto con la massima aggressività, o ancora, guardare una partita con la netta impressione che una delle due squadre non subirà mai un gol per il semplice fatto che vuole sia così.
Questi sono dettagli, ma sono dettagli che fanno le stagioni e i campionati, forse non quello in corso ma le basi sembrano essere state gettate.
Per ora ci si gode Max Allegri: il migliore nel suo mestiere, perchè di questo si tratta.

“Le Br non facevano così male”. Quando Massimiliano Allegri attaccava i carabinieri – Il Fatto Quotidiano