Brasile-Argentina da incubo: scontri in tribuna e polizia in campo

Il grande classico sudamericano è iniziato in ritardo a causa di violenti scontri sulle tribune

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Brasile-Argentina

Ore 1:30 italiane, allo stadio Maracana va in scena la partita Brasile-Argentina, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026. I verdeoro, orfani di Neymar, hanno perso per 1-0, rete di Otamendi al minuto 63, e con un uomo in meno (Joelinton espulso all’81’).

Brasile-Argentina: cosa è successo

La gara è iniziata con mezz’ora di ritardo. Il momento scatenante la battaglia è quello degli inni nazionali. I brasiliani fischiano quello argentino, ma le tifoserie non sono separate, come avviene solitamente negli stadi. Nel settore Sud, dove ci sono circa tremila argentini scoppiano le prime risse. I giocatori argentini, allora, si avvicinano al settore per capire cosa sta succedendo. Davanti ai loro occhi vedono volare seggiolini e gente che si picchia. Interviene la polizia che prende a manganellate qualche tifoso. Il portiere Martinez prova addirittura a fermare questa azione. Il capitano Messi decide di far ritirare la squadra negli spogliatoi. Non ci sono le condizioni per giocare.

Ristabilito l’ordine le squadre tornano in campo, dove l’Argentina infligge la prima sconfitta casalinga della storia al Brasile per quanto riguarda le qualificazioni. Non un buon momento per i verdeoro. A fine partita il CT Scaloni, Argentina, ha lasciato dichiarazioni per cui ci si attende le sue dimissioni, per questioni fisiche.