È stata una sorta di battaglia contro i mulini a vento, quella che ha visto protagonista nel recente fine settimana Dario Converso alla Coppa dei Fiori.
L’evento di regolarità, tenutosi in coda al Rallye Sanremo, ha visto il pilota di Padova presentarsi ai nastri di partenza con un’Autobianchi A112 Abarth in versione stradale.
Il portacolori di Club 91 Squadra Corse, affiancato da Federica Ameglio, era chiamato ad affrontare due tappe, Sabato e Domenica, in un confronto a dir poco impari.
“La regolamentazione tecnica del campionato italiano a media va per anno” – racconta Converso – “e non fa distinzioni tra auto stradali e da corsa. Così ci siamo trovati a dover rispettare la stessa media, decisamente alta, di vetture come le Lancia Delta, le BMW M3, le Ritmo Abarth e così via. Della serie missione impossibile e così siamo partiti rassegnati, senza poter avere alcun tipo di velleità di classifica. L’obiettivo, a quel punto, era divertirsi.”
Sulla prima “San Bartolomeo” Converso riusciva a ridurre al minimo le perdite, mantenendo distacchi molto ridotti dalla media di 49.90 imposta, mentre sulla successiva “Caravonica – San Bartolomeo” il patavino era chiamato a percorrere quasi undici chilometri con un 49.99.
Impossibile per lui avvicinarsi ma, a dargli la mazzata finale, è stata la successiva “Colle d’Oggia” che lo ha messo in crisi con l’impianto frenante, costringendolo al ritiro anticipato.
“Sulla seconda del Sabato c’era parecchia salita” – aggiunge Converso – “ed era impossibile per noi riuscire a mantenere quella media. Nella terza ed ultima della prima tappa, il Colle d’Oggia, dovevamo avvicinarci ad un 49.50 con tanti tornanti in discesa. Siamo arrivati in fondo senza freni comunque, bene o male, siamo arrivati al traguardo. Con pastiglie finite e senza possibilità di cambiarle, calcolando che dovevamo anche tornare a casa con questa vettura, abbiamo deciso di dare forfait perchè altre otto prove alla Domenica, molto più difficili di queste, sarebbero state ingestibili per il nostro pacchetto tecnico. Peccato che sia finita così.”
Un’esperienza che, nonostante l’amaro epilogo, lascia un segno positivo in Converso ed anche una punta di delusione per un regolamento che andrebbe decisamente rivisitato.
“Sicuramente è una gara da rifare” – conclude Converso – “ma con un’auto da competizione e non stradale come la nostra. Nella prima tappa si sono ritirati in sette, compreso un certo Maurizio Verini con la sua X1/9. Per l’anno prossimo sembra che ACI Sport stia studiando delle modifiche regolamentari, puntando a dividere le auto da corsa e quelle stradali in categorie diverse. Credo sia una soluzione doverosa perchè, come visto a Sanremo, così non è equo.”