Non sarà certo un articolo o un servizio giornalistico a far parlare i volti e gli occhi della disperazione, quegli stessi occhi che raccontano un’amara verità di un territorio martoriato nel profondo e che, per diversi anni, ha fatto i conti con un mostro che ha deturpato l’ambiente e la salute dei cittadini.
Lizzano è in un limbo vorticoso dove ivi vi ruotano anche i destini dei comuni limitrofi e, dunque, della provincia ionica che all’unanime hanno deciso di unirsi nella manifestazione del 14 luglio svoltasi nel comune che, purtroppo, ‘ospita’ l’ex Discarica Vergine. Ed è proprio quest’ultima che rappresenta quel ‘mostro maledetto’ per cui molti volti sono segnati da vuoti incolmabili, da sofferenze e lacrime derivanti dalla perdita dei propri cari che, a causa dell’inquinamento ambientale, hanno dovuto conoscere la falce mietitrice della signora vestita di nero: la morte.
La marcia raggruppa comuni cittadini, istituzioni e associazioni, ma, soprattutto, bambini che a gran voce e con striscioni lottano e difendono il loro stesso futuro, perché, seppur errare è umano perseverare è diabolico e mai detto fu così appropriato a tale condizione.
Ergo, un chiaro e secco ‘NO’ alla riapertura della Discarica non è solo un messaggio, ma una pretesa che nasce anche da anni di lotte incessanti intraprese dall’associazione Attiva Lizzano e ‘conclusasi’ nel 2014 quando la magistratura, attraverso un processo penale (attualmente in corso), bloccò il sito ove confluivano i rifiuti. E, ora, siamo giunti a una nuova sfida contro la Lutum che ha avanzato all’AIA la richiesta della riapertura del sito dianzi menzionato. Dulcis in fundo, si vocifera che in loco verrebbero persino riversati il triplo dei rifiuti che, negli anni addietro, sarebbero confluiti.
Un danno notevole e un problema ingente sul quale occorre mobilitarsi, non solo per il proprio bene, ma anche per quello comune, per quello del territorio e, in particolar modo, per quello dei nostri figli e dei posteri che continueranno ad amare questo splendido territorio dove il mare e il cielo s’incontrano, dove non tramonta mai il sole e i paesaggi sono ricchi di suggestione, di storia e di cuore.
Infine, ringraziamo per il montaggio Massimiliano Pellè e Salvo Lupo per la gentile concessione fotografica.