Capello e Montella, mai è scorso buon sangue quando l’uno allenava l’altro nella capitale giallorossa. Eppure il destino di entrambi sarà sempre incrociato e soprattutto legato dal giorno di nascita: 18 giugno. Quando Capello compì 28 anni, nacque a Castello di Cisterna – un comune a nord di Napoli – Vincenzo Montella. Un’altra caratteristica che li avvicina: sono arrivati alla Roma nello stesso periodo, estate 1999. Capello dopo un anno sabbatico – commentando in telecronaca la Nazionale in Rai – assecondò l’allora presidente della Roma Francesco Sensi accettando la panchina. Per essere competitivi per la nuova stagione, Sensi acquistò dalla Sampdoria Montella, per circa quaranta miliardi di lire.
Capello e Montella, il paradossale destino che li accomuna
Quaranta miliardi di lire, oggi sarebbero circa venti milioni di euro pressoché. Ma allora avevano un valore ancora più alto dei venti milioni di euro attuali. Ciononostante negli anni alla Roma Montella siglò ottantaquattro reti in centottanta partite, nella prima stagione diciotto in trentuno partite di campionato. Nei cinque anni di Capello ad allenare la Roma, Montella segnò cinquantotto reti in Serie A, soprattutto raramente Montella giocava tutti i novanta minuti, quasi sempre sostituito. Addirittura quando la Roma prese Batistuta, fu perenne il binomio: Montella sostituito. E lì a sbraitare con Capello, anche platealmente. Quando l’uno festeggiava i suoi 55 anni e l’altro 27, il giorno prima vinsero qualcosa.
Capello e Montella, indelebile quel poker in Lazio-Roma 1-5
Il 17 giugno 2001 la Roma festeggiava il suo terzo scudetto, il giorno dopo Capello e Montella compivano gli anni. Un’altra caratteristica ad avvicinarli, dopo il giorno di nascita e il periodo in cui sono arrivati alla Roma. Il loro destino insomma, sarà sempre incrociato. La partita che ha segnato di più la carriera da calciatore di Montella, sarà sempre una sola (e a tutt’oggi è ancora storia, c’era proprio Capello ad allenarlo) ed è datata 10 marzo 2002. La Roma vinse il derby “in trasferta” in campionato, con un sonoro 1-5, grazie a un clamoroso poker di Montella. Mai nessuno nella storia dei derby di Roma, aveva e ha segnato quattro reti in un’unica partita, Montella ci riuscì. Con Capello in panchina, un destino paradossale.