Alpinismo, il ricordo di Daniele Nardi

Lo scalatore italiano è morto sul Nanga Parbat, insieme al compagno di cordata Tom Ballard. La storia dell’uomo che amava le montagne.

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Alpinismo, il ricordo di Daniele Nardi. Lo scalatore di Sezze (provincia di Latina, regione Lazio) era nato il 24/06/1976. E’ morto il 25/02/2019 sulla montagna pakistana Nanga Parbat. Dove insieme al compagno di viaggio Tom Ballard, stava tentando di arrivare in vetta. La coppia di alpinisti fu sorpresa da una terribile tempesta di neve che non gli lasciò scampo. I corpi furono ritrovati alcuni giorni dopo da una spedizione aerea guidata dal grande alpinista spagnolo Alex Txikon. Ma le condizioni atmosferiche e l’inclinazione del tratto chiamato “Sperone Mummery” impedirono il recupero dei cadaveri. Così il corpo dell’alpinista italiano e dell’amico inglese Tom Ballard sono rimasti per sempre nel gelido e ventoso silenzio della nona montagna più alta della terra (8126 metri sul livello del mare). Chiamata anche la “montagna della Morte”.

Alpinismo, la storia di Daniele Nardi e l’amore per le vette

Pur essendo nato in un territorio senza grandi tradizioni alpinistiche, sin da piccolo vive a contatto con le montagne. La passione cresce anno dopo anno, fino a diventare una ragione di vita. A 16 anni, con uno spezzone di corda da imbarcazione, inizia ad arrampicare sulle montagne vicino a casa. Nel 1995 affronta il suo primo 4000 in solitaria, scalando le Grandes Jorasses (gruppo di 5 cime granitiche sul Monte Bianco). Dai 21 anni affronta le pareti dei 4000 alpini.

Primo alpinista nella storia, nato al di sotto del Po, ad aver scalato l’Everest e il K2, le due vette più alte al mondo. È stato inoltre il primo alpinista al mondo capace di salire lo Sperone Mummery (6.450 metri) del Nanga Parbat in pieno inverno nel febbraio 2013. Aveva già tentato tre volte l’impresa, nel 2013, nel 2014 e nel 2015, spedizione durante la quale Daniele e i suoi compagni di spedizione toccano i 7.830 m sul Nanga Parbat, stabilendo il record in quell’anno ed aprendo le porte al tentativo di vetta. Ambasciatore per i Diritti Umani nel mondo, grazie al sostegni di progetti di solidarietà in Nepal e Pakistan.

Alpinismo, il ricordo di Daniele Nardi: la famiglia

Il 10 luglio 2016, con una cerimonia celebrata sulla montagna Semprevisa (Lazio), Daniele Nardi aveva sposato Daniela Morazzano. Dalla quale aveva avuto il figlio Mattia, nato il 17/09/2018. Proprio al figlio è dedicato un messaggio dell’alpinista: «Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che non si è arreso e, se non dovessi tornare, il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti, non arrenderti, datti da fare, perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea. Vale la pena farlo.»