Roma, minacce a Zaniolo. Esattamente come era successo a Rick Karsdorp dopo le pesanti accuse di José Mourinho, anche Nicoló Zaniolo si è ritrovato a fare i conti con la rabbia di alcuni pseudo tifosi della Roma. In questo caso non si tratta di striscioni insultanti come quelli di questi giorni o scritte offensive, ma di un vero e proprio faccia a faccia andato in scena all’esterno dell’abitazione del numero 22 giallorosso, sita in zona Casal Palocco. Nella notte tra domenica e lunedì infatti, subito dopo la sconfitta subita dalla Roma a Napoli, una quindicina di individui si sono presentati davanti all’ingresso di casa Zaniolo per “invitare” il classe ‘99 a cambiare aria il prima possibile.
Il giocatore che stava rientrando a casa, si è trovato quindi a dover fare i conti con un gruppo di persone con intenzioni non proprio amichevoli. Il calciatore è stato inseguito e minacciato di morte. Lo spavento chiaramente è stato tale da spingere l’attaccante a richiedere l’intervento della polizia. Nel giro di pochi minuti una pattuglia si è precipitata a casa dell’atleta, per monitorare la situazione e garantire sicurezza e tranquillità alla famiglia. Il messaggio però è stato chiarissimo: se dovesse rimanere a Roma fino a giugno, i prossimi mesi rischiano di diventare complicatissimi per lui. Un’intimidazione inaccettabile, su cui adesso indaga la polizia.
Roma, minacce a Zaniolo: la solidarietà della Roma
Ovviamente il club giallorosso ha fornito massimo sostegno al suo calciatore. E’ quanto filtra dalla società capitolina. Dopo averlo contattato per assicurarsi della sua incolumità, è stato il team manager a chiamare il 112 per un ulteriore intervento della polizia, già allertata dal giocatore stesso, affinché la situazione non degenerasse. Per il momento, comunque, non è previsto alcun commento ufficiale da parte della società giallorossa che condanna ogni forma di violenza possibile nei confronti del suo calciatore.
Ma proprio la società romana non è esente da colpe, per aver esposto il giocatore alla gogna mediatica. Non è bastata l’esperienza fatta con Rick Karsdorp, attaccato addirittura dall’allenatore in persona. Dirigenti e allenatori non sembrano rendersi conto di un’amara verità: il tifo italiano non è sano, il rischio di episodi deplorevoli è sempre dietro l’angolo e i casi contrattuali vanno maneggiati con cura e nell’estremo riserbo. Senza dare in pasto un giocatore al pubblico ludibrio dei “tifosi malati”.
Roma, minacce a Zaniolo: la madre risponde per le rime ai pseudo tifosi
La frattura fra Nicolò Zaniolo e tifo romanista ha investito anche la famiglia del calciatore. Non sono mancati infatti gli insulti alla madre, Francesca Costa e alla sorella 18enne Benedetta. La risposta è arrivata sui social. La mamma dell’estrno (non nuova a rispondere sui social agli attacchi ricevuti) ha pubblicato due stories Instagram in cui sono ripresi degli insulti. Nella prima è postato una scritta sui muri in cui si legge “Zaniolo boia tua madre è una gran t…”. A questo caso Francesca Costa ha risposto “Aver originato tutto quest’odio mi sembra un tantino eccessivo”. Subito dopo altra foto postata sempre con localizzazione “AS Roma Trigoria” e la scritta: “5 milioni? Di calci in c…” qui la signora si è limitata ad un “Post muto”.
L’attacco social non ha risparmiato la sorella dell’attaccante della Roma che con un collage ha messo insieme gli insulti ricevuti dalla famiglia Zaniolo e ha commentato: “Non servono parole ma solo tanta pena per voi”. Sull’accaduto è intervenuto anche Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Sui social il politico della Lega ha scritto: “Solidarietà a Zaniolo e condanna di ogni tipo di violenza. Questo non è tifo”. La nostra redazione ancora una volta è ferma nel condannare episodi di questo tipo, che vanno al di là dello sport.