Inter, rivoluzione alle porte. Difesa da rifare, Correa bocciato, Inzaghi e Lukaku in bilico: sarà rivoluzione. Calda estate in vista per la tifoseria nerazzurra, che segue con apprensione l’evolversi delle vicende societarie e di mercato. In questo momento la proprietà cinese ha ordinato al tecnico e alla squadra di unire le forze per andare avanti il più possibile in Champions League e per arrivare nella migliore posizione possibile in campionato, tentando anche di vincere la Coppa Italia. L’abbattimento del monte ingaggi è il diktat partito dai piani alti, motivo per il quale sarà lasciato partire Skriniar. Se non adesso, a giugno. Molti contratti sono in bilico, compreso il futuro dell’allenatore Inzaghi, al quale si rimproverano molte scelte tattiche e di formazione, oltre all’acquisto fallimentare di Correa.
Inter, rivoluzione alle porte, il caso rinnovi
Le tasche della società nerazzurra sono praticamente vuote, l’ad Marotta e il ds Ausilio saranno chiamati a un grande lavoro per tenere la rosa competitiva in vista della prossima stagione. Il movimento è già partito, indipendentemente da come finirà questa stagione in cui la qualificazione Champions League è un obiettivo minimo e non negoziabile. Viste le difficoltà economiche, l’operazione per i dirigenti è complessa, anche perché non mancano i casi da maneggiare con cura.
Meritano attenzione particolare i rinnovi. Gagliardini e D’Ambrosio lasceranno Milano. Così come Skriniar, probabilmente in questa sessione invernale. Il destino di Lukaku dipende dal rendimento di questi ultimi mesi e Dzeko è legato alla scelta da fare sul belga. De Vrij dopo aver perso il posto da titolare in favore di Acerbi è in predicato di salutare, mentre l’azzurro resta se la Lazio fa uno sconto sui 4 milioni pattuiti per il riscatto. Rinnovo biennale per Darmian, mentre Handanovic potrebbe smettere.
Inter, rivoluzione alle porte: gli addii eccellenti e il destino di Inzaghi
Destino segnato per Correa, con il Siviglia pronto a riaccoglierlo. Mentre l’olandese Dumfries è al passo di addio, l’agente Rafaela Pimenta lo sta offrendo in Premier League. Nessuno più di Inzaghi sa che il destino, suo e del club, dipenderà dalla Champions. Conterà solo in parte l’ottavo contro il Porto in cui l’Inter arriva con l’animo di chi sa di poter guardare il rivale negli occhi senza paura: se la squadra centrasse a sorpresa i quarti, cadrebbero nel salvadanaio di Zhang tra i 5 e i 10 milioni, tra incassi e premi Uefa. Ma, soprattutto, si darebbe tutt’altra nobiltà all’intera stagione nerazzurra.
Molto più prudentemente, però, è la qualificazione alla prossima Champions il tribunale ultimo di questo complicato 2022-23: per tenere il posto, al tecnico non basterebbe la Supercoppa già vinta, e perfino un eventuale nuovo trionfo in Coppa Italia, senza la certezza del 4° posto in classifica. Anzi, l’obiettivo minimo andrebbe preferibilmente raggiunto con prestazioni convincenti, senza patemi supplementari. Fallendolo, invece, tramonterebbe l’intero progetto sportivo nerazzurro. Insomma, in gioco non c’è solo il futuro di una guida tecnica, ma l’orizzonte stesso a cui il club di Suning dovrà guardare.