Inter, capolavoro Inzaghi

La squadra nerazzurra battendo il Viktoria Plzen accede agli ottavi di finale, entrando fra le migliori sedici squadre nella massima competizione

Tempo di lettura: 3 Minuti
614

Inter, capolavoro Inzaghi. Dopo i sorteggi dei gironi di Champions League, erano pochi quelli che avevano fiducia in una qualificazione dei nerazzurri nella fase a gironi. Gli ostacoli Barcellona e Bayern Monaco sembravano insormontabili agli occhi di tifosi e addetti ai lavori. Ma siccome il calcio non è una scienza esatta, Simone Inzaghi e i suoi ragazzi accedono meritatamente agli ottavi di finale. Nella splendida cornice di San Siro, Edin Dzeko e compagni hanno rifilato un poker al Viktoria Plzen, dando il via ai festeggiamenti. Proprio al bosniaco gli interisti devono buona parte della qualificazione e della risalita in campionato: è stato pressoché perfetto nel sostituire Romelu Lukaku. Il centravanti belga proprio ieri sera è tornato in campo e al gol, subentrando a Lautaro Martinez nel finale di gara. Timbrando il cartellino a tre minuti dal triplice fischio. Una grande soddisfazione per tutto l’ambiente nerazzurro questa qualificazione, che servirà da sprone per fare sempre meglio.

Inter, capolavoro Inzaghi. La pratica Viktoria archiviata già nel primo tempo

Con due reti per tempo, l’Inter supera il Viktoria Plzen che si è dimostrato avversario inadeguato per questi livelli. Nel primo tempo vanno a segno Henrik Mkhitaryan ed Edin Dzeko, quest’ultimo calerà il tris nella seconda frazione di gioco, con la doppietta personale: poker di Romelu Lukaku per completare la festa fra gli ola del pubblico milanese. Questo il tabellino dell’incontro:

INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu (26′ st Asllani), Mkhitaryan (38′ st Gagliardini), Dimarco (32′ st Gosens); Lautaro Martinez (38′ st Lukaku), Dzeko (26′ st Correa). A disposizione: Handanovic, Cordaz, De Vrij, Bellanova, D’Ambrosio, Darmian. Allenatore: Massimiliano Farris. (Inzaghi squalificato).

VIKTORIA PLZEN (3-4-2-1): Stanek; Hejda, Pernica, Tijani (7′ st Jemelka), Pernica; Havel, Bucha, Kalvach (25′ st Ndiaye), Mosquera; Jirka (1′ st Holik), Vlkanova (39′ st Pilar); Bassey (1′ st Chory). A disposizione: Trvdon, Jedlicka, Cermak. Allenatore: Michal Bílek.

ARBITRO: Ekberg (Svezia).

MARCATORI: 35′ pt Mkhitaryan (I), 42′ pt Dzeko (I), 21′ st Dzeko (I), 42′ st Lukaku (I)

Inter, capolavoro Inzaghi: la soddisfazione del tecnico piacentino nel dopo partita

C’è sempre il Barcellona tra l’Inter e una grande impresa in Champions League, così Simone Inzaghi affianca il proprio nome a quello di José Mourinho nell’empireo dei tecnici nerazzurri grazie alla seconda qualificazione consecutiva agli ottavi di Champions, che l’Inter ha ottenuto per la prima volta dai tempi del re del Triplete (2008/09 e 2009/10). Al termine della gara ai microfoni di Prime Video l’allenatore ha così potuto dare sfogo alla propria gioia e al proprio orgoglio: “Sapevamo di essere in un girone durissimo, siamo andati al di là delle aspettative, perché eravamo consapevoli che per raggiungere il primo obiettivo stagionale avremmo dovuto fare qualcosa di speciale. Siamo cresciuti partita dopo partita, il doppio confronto con il Barcellona ci ha dato tanta autostima. I ragazzi meritano un grande applauso. Siamo contenti per tutto il mondo Inter, adesso pensiamo al campionato: siamo indietro, ma abbiamo tutto per rimontare“. Pensare a un simile epilogo del girone era utopia dopo le sconfitte contro Udinese e Roma che sembravano il prodromo di una crisi senza fine. Ma l’Inter ha saputo reagire grazie all’ormai famoso colloquio chiarificatore tra società, allenatore e giocatori e anche a qualche intuizione del tecnico, come quella di impostare Hakan Calhanoglu regista in assenza di Marcelo Brozovic: “Hakan è un giocatore che unisce qualità e quantità – ha detto Inzaghi –  già l’anno scorso qualche volta lo avevo messo in quella posizione e anche quando fa la mezzala vuole spesso la palla. Mi ha dato grandissima disponibilità e sta crescendo partita dopo partita, ma non dimentico Asllani“.