Uomo con il pene sul braccio rimesso al suo posto

Un uomo di 47 anni con il pene sul braccio sinistro per sei anni, ora rimesso al suo posto grazie a una delicata operazione chirurgica

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Uomo con il pene sul braccio rimesso al suo posto

Uomo con il pene sul braccio rimesso al suo posto. Un episodio ambiguo e inusuale il cui protagonista è un uomo britannico di 47 anni.

Quella che vi andremo a raccontare è, come potrete intuire, la sua storia; un calvario durato sei anni e che, in seguito a una delicata operazione chirurgica, è riuscito a riottenere il suo organo riproduttivo al “posto giusto”.

In sostanza, l’uomo avrebbe perso l’organo a causa di una grave infezione e, successivamente, i medici ne ricostruirono uno nuovo, ma, il povero uomo, ha dovuto portarlo per sei anni sul braccio sinistro.

Uomo con pene sul braccio rimesso al suo posto, l’accaduto

“Ora mi sento di nuovo un uomo” è questa la frase simbolica che rappresenta il 47enne britannico che, dopo ben sei anni, ha potuto pronunciare la parola “fine” al suo incubo.

Come lo stesso racconta a Channel 4, tutto ha avuto inizio nel 2010 quando, a causa di una grave infezione, ha perso l’organo riproduttivo. Seguirono una serie di operazioni, fino a quando, nel 2015, i medici gliene ricostruirono uno nuovo prelevando della carne dal braccio. Ovviamente, l’idea era quella di “riattaccarlo” al suo posto, ma, data la mancanza di ossigenazione nel sangue, decisero di innestarlo sul suo braccio sinistro.

Una situazione ambigua che doveva durare poco tempo, visto che era alquanto scomodo tenere un pene di 15 cm sul braccio, ma che si è protratta per ben sei anni (a causa di ritardi e pandemia compresa).

L’uomo ha vissuto un vero e proprio calvario, dato che non poteva indossare maglie a maniche corte, non poteva andare a nuotare e doveva fare di tutto per nascondere la presenza “dell’organo”.

Fortunatamente, dopo sei anni, arriva la svolta e il 47enne ha potuto riprendere in mano la sua vita, grazie a una delicata operazione chirurgica che ha rimesso al suo posto l’organo riproduttivo.

L’intervento ha coinvolto chirurghi plastici e urologi, tanto da permettergli le comuni e consuete “attività”.