Etica e sport, due mondi diversi e distanti?
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dalla riscoperta del ruolo dell’etica nella vita ordinaria della collettività e delle singole persone: rispettando alcune regole fondamentali si vive bene come persone singole e si ha più fiducia negli altri.
Tale riscoperta, però, non significa che automaticamente tutti siamo diventati più morali, più onesti, più buoni e più giusti; si tratta piuttosto di una intuizione che ora ha bisogno di essere coltivata ed applicata.
Oggi si parla spesso dell’esigenza di un’etica, di un quadro valoriale che influenzi le decisioni della vita personale e collettiva nei diversi ambiti in cui si dispiegano la persona e la convivenza in vista di una vita spesa bene.
Non basta tuttavia l’affermazione di grandi principi, ma anche l’individuazione di comportamenti, di percorsi decisionali, di atteggiamenti e anche di standard valoriali di pubblica rilevanza, in grado di tenere conto anche di terzi, poco o per niente tutelati.
Da queste brevi righe, pensando allo sport di oggi, etica e sport sembrerebbero due fenomeni lontani e diversi.
Lo sport si è affermato ben presto come mezzo di elevazione morale: attraverso lo sforzo fisico teso al superamento dell’avversario o di una figura ideale di avversario, sviluppa qualità interiori come la volontà, il coraggio, l’abnegazione, lo spirito di sacrificio e la perseveranza; il tutto in vista del buon fine di una bella e buona prestazione sportiva.
Oggi lo sport costituisce ormai un fenomeno sociale di rilevanti dimensioni e che ovviamente, purtroppo e proprio a causa delle sue dimensioni non può essere esente da implicazioni economiche tutt’altro che trascurabili e da influenze, non sempre positive ed etiche, di vasta portata, sul costume della società contemporanea.
La logica del business, l’ingerenza degli sponsor hanno portato molti sportivi e molte società ambiziose di fama e di denaro a pratiche illecite.
Tale desiderio, purtroppo, è entrato anche nello sport non agonistico; è cronaca di tutti i giorni la scoperta tra i “dilettanti” e gli “amatori” (anche giovanissimi) di abuso di sostanze stupefacenti e farmaci al fine di migliorare la prestanza fisica ed il rendimento.
Allo sport oggi, dunque, sembra mancare una certa etica e morale, una educazione, verosimilmente persa sempre di più con gli anni a causa delle influenze di cui sopra.
Tuttavia, l’etica non si collega dall’esterno allo sport, ma nella stessa attività sportiva può far maturare valori e atteggiamenti etici importanti per l’esistenza personale e collettiva.
Da sempre infatti lo Sport si regge su valori, che forse oggi potrebbero sembrare desueti, che gli sono intimamente connessi: lealtà, rispetto di sé e dell’altro, spirito di squadra, temperanza, capacità di affrontare sacrifici, prove e sconfitte, senso della legalità, scoperta di sé, delle proprie potenzialità e dei propri limiti, sincerità, capacità di mettersi in gioco, di decidere in emergenza, formazione della coscienza, …, sono tutti valori intrinsecamente etici e morali che l’ambiente sportivo coltiva e trasmette dal proprio interno.
Etica e sport: un codice etico sportivo.
L’attività sportiva, come sin qui affermato e riportato, ha una funzione educativa e sociale; è uno strumento attraverso il quale è possibile apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un’attività affascinante e istruttiva allo stesso tempo.
Per cui è fondamentale difendere e promuovere, tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono la forza ed il senso profondo.
Oggi più che mai, in un mondo sempre più superficiale e di corsa, che pensa più all’apparenza e al successo che non ai valori, l’etica nello sport è fondamentale, al fine di riportare nella nostra società i principi di lealtà, probità, correttezza e diligenza che solo sport può ormai insegnare e trasmettere.
Lo sport può così essere grande strumento di diffusione di questi fondamenti, ripresi da De Coubertin nelle sue Olimpiadi moderne con il fair play.
In un mondo in cui la fanno da padrone violenza, aggressività, prevaricazione delle individualità, mancanza di rispetto, ricerca del successo a tutti i costi, c’è sempre più bisogno di valori veri, che lo sport, quello genuino, sa trasmettere e diffondere.
L’adozione di un codice etico da parte delle organizzazioni, federazioni e società sportive è un modo ed una occasione di riportare civiltà, cultura democratica, difesa e valorizzazione; espressione della volontà di promuovere uno standard significativo di sportività nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei comportamenti in contrasto con i valori etici che questo codice intende promuovere e garantire.
Etica e sport: oggi.
Nel tempo diverse società sia professionistiche che dilettantistiche hanno adottato all’interno delle proprie società un codice etico.
La speranza è che sempre più squadre seguano questo esempio.