Ranieri intervista al Messagero

Parole anche su Chealsea e il rapporto ABRAMOVICH – Putin

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Ranieri intervista al Messagero

Ranieri intervista al Messagero – Claudio Ranieri in una intervista a Il Messaggero ha parlato della situazione del club londinese legata ad Abramovich e alla guerra in Ucraina, ecco quanto detto a Il Messaggero.

SITUAZIONE CHELSEA – «Non credo che ci siano rischi seri per il club. Sono campioni d’Europa e del mondo, troveranno sicuramente un acquirente in grado di mantenere lo status attuale. C’è però l’altro versante, quello del mondo che ruota attorno alle squadre di calcio, fino al coinvolgimento dello sport nella guerra in Ucraina. Siamo al superamento di schemi consolidati, come il principio dello sport zona franca. Sarebbe bello se lo sport fosse davvero un’isola felice, ma così non può più essere».

PRIMO INCONTRO CON ABRAMOVICH – «Era giovane ed entusiasta. Sembrava un ragazzo al parco giochi. Era molto presente. Veniva spesso alle partite e a volte, per parlare con calma, viaggiavo sul suo aereo privato al rientro dalle trasferte. Voleva essere informato e capire. Acquistò il Chelsea perché ci eravamo qualificati in Champions all’ultima giornata di campionato, superando il Liverpool. Se non avessimo centrato quell’obiettivo, la storia dei Blues sarebbe stata diversa».

Ranieri intervista al Messagero -ABRAMOVICH–PUTIN – «Non doveva importare a nessuno in teoria, perché all’epoca Putin era al primo mandato della presidenza russa e la situazione generale era ben diversa rispetto a quella attuale. Questa guerra, orribile come tutte le guerre, ci costringe a riflettere».
REGOLE – «Questa vicenda pone qualche domanda e immagino che saranno stabilite regole più severe sulle proprietà rispetto a quelle in vigore ad esempio nella Premier».

GESTIONE TUCHEL – «Mi pare che si stia comportando molto bene. Riuscirà a tenere compatta la squadra, non ho dubbi. Il campionato è un duello Manchester City-Liverpool, ma il Chelsea resta in corsa per la Champions».

MESSI – «Non è facile per nessuno lasciare un ambiente nel quale hai vissuto per vent’anni per trasferirti in un paese diverso e in un altro contesto calcistico».

DERBY ROMA–LAZIO – «Sono un tifoso della Roma e auguro le migliori fortune a Mourinho. In questo momento penso però anche alla Sampdoria. Ho lasciato un pezzo di cuore a Genova».