Fallimento Catania: storia e conclusione di una storica società italiana.

Ripercorriamo brevemente la storia del Calcio Catania Spa e di come si è giunti al fallimento.

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Il fallimento del Catania

Fallimento Catania: storia e conclusione di una storica società italiana-         

Ieri 22 Dicembre 2021 è stata una giornata cupa per il calcio italiano. Dopo 75 anni dalla data della sua fondazione, è fallito il Calcio Catania Spa. La sentenza del fallimento è stata emessa ieri dal Tribunale di Catania, che ne ha decretato il triste esito causa insolvenza. Il fallimento del Catania è l’ennesima sconfitta del sistema calcistico italiano, che negli ultimi venti anni ha visto società storiche fallire e dover ripartire da zero. Ne sono un esempio il Napoli, la Fiorentina, il Messina, il Bari, il Palermo, il Cesena, il Chievo Verona, il Modena, il Vicenza, il Parma, il Reggina e molte altre ancora. . . Il fallimento del Catania e di tutte queste altre squadre sono il risultato di un sistema calcistico che non funziona più. Ripercorriamo brevemente la storia del Catania e di come ci si è arrivati sin qui.

Storia: dalla fondazione al fallimento del Catania- Nel 1946 nasce ufficialmente il Calcio Catania Spa come lo conosciamo noi. La prima partecipazione al campionato di Serie A arriva nel 1954-55, grazie anche ad un centromediano arrivato in prestito dall’Inter qualche stagione prima, un certo Enzo Bearzot. . . Tuttavia, la permanenza dei rossazzurri nel campionato di massima serie durò solamente una stagione. Tra il 1960 e il 1966, il Catania rimase in serie A per ben sei stagioni, piazzandosi all’ottavo posto per ben tre volte (record in Serie A). In questo glorioso periodo per la compagine siciliana, arrivo la vittoria della Coppa delle Alpi (1960). In queste stagioni vediamo nelle file del Catania giocatori di un certo calibro: Cordova, Turra, Chinesinho, Facchin e Vavassori.

Nel 1969 inizia l’era Angelo Massimino, la presidenza più lunga del club, la quale durerà sino al 1999, data della sua morte. Questo fu un periodo abbastanza nero per i rossazzurri. La squadra militò principalmente tra Serie B e Serie C (fatta eccezione per qualche partecipazione alla Serie A). Nel 1993 viene toccato il fondo, con la squadra costretta a ripartire dall’Eccellenza Siciliana a causa di inadempienze finanziarie, ma riuscendo così a sventare il fallimento del Catania.

Nel 2004 Pulivernti acquista la società siciliana. Nella stagione 2005-2006, dopo 23 lunghi anni di attesa, il Catania torna in Serie A. Da allora la squadra riuscì a rimanere in Serie A per ben otto stagioni. Degno di nota è l’annata 2012-13, dove i rossazzurri, guidati da Rolando Maran, si piazzano all’ottavo posto con ben 56 punti, record per la squadra nella massima serie del nostro campionato. In questi anni di Serie A abbiamo visto vestire la maglia del Catania giocatori come Gomez, Mascara, Martinez, Lodi. . . Mentre sulla panchina abbiamo visto sedersi un “giovane” Cholo Simeone. La partita simbolo di questo periodo d’oro è il 4-0 rifilato nel derby contro il Palermo nel 2011, con tanto di gol da centrocampo di Mascara. Tuttavia, nel nel 2014 la squadra retrocede dalla Serie A senza farvi mai più ritorno. . .

Il fallimento del Catania- Infatti, dopo diverse stagioni passate tra Serie B e Serie C, il Tribunale di Catania decreta il fallimento del Calcio Catania Spa. La ragione è lo stato di insolvenza da parte del club. I problemi finanziari di Pulvirenti, che tra l’altro vedono la sua holding Finaria chiudere i battenti, sono alla base del fallimento del Catania. Come riportano diversi quotidiani, il Catania finirà la stagione in corso, ma sarà costretta a partire da zero al termine della stagione.

Il fallimento del Catania è l’ennesima prova che il calcio italiano deve cambiare. Negli ultimi venti anni sono fallite troppe squadre tra i professionisti. Il gradino più basso è stato toccato nella stagione 2010-2011, quando fallirono ben 26 società. L’ultima vittima di questo sistema malato è il Catania, assieme ai suoi giocatori e ai suoi tifosi. Il sistema calcio italiano ha solo una strada da intraprendere: quella del rinnovamento.

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