Seconda sconfitta consecutiva per la Juventus, dopo quella clamorosa con l’Empoli allo Stadium. Stavolta a festeggiare è il Napoli di Luciano Spalletti, il quale ha colto la posta piena proprio nel finale, approfittando di un clamoroso errore di Kean da calcio d’angolo, che ha permesso a Koulibaly di ribadire in rete dopo la prima respinta di Szczesny. Una sconfitta che allarga il solco dalla vetta della classifica, portandolo a otto le distanze da recuperare per i bianconeri.
Juventus: è già crisi?
Naturalmente la caduta della Juventus è destinata a fare notizia, soprattutto alla luce del misero punto racimolato sin qui dalla Vecchia Signora. Tanto da spingere qualcuno a chiedersi se non si tratti già di crisi.
Una considerazione la quale nasce naturalmente dal traumatico distacco con Cristiano Ronaldo e da una campagna acquisti bocciata da gran parte degli addetti ai lavori. Un giudizio il quale sembra però abbastanza affrettato, anche alla luce di quanto accaduto nella stagione 2015-16, quando i bianconeri si trovarono di fronte a notevoli difficoltà nella parte iniziale della stagione, chiudendo però con nove punti di vantaggio sul Napoli secondo. Un’analogia che calza a pennello, considerato come anche all’epoca nelle prime tre gare la squadra sabauda raggranellò appena un punto.
Le attenuanti sono tante
Se il precedente del 2015-16 sembra fatto apposta per confortare i tifosi della Juventus, va anche sottolineato come le attenuanti per la sconfitta del San Paolo siano effettivamente molte. A partire dalle tante assenze che hanno costretto Allegri ad attingere a piene mani dalle riserve, a partire dalla coppia di laterali difensivi, formata da De Sciglio e Luca Pellegrini.
La squadra è comunque riuscita a tenere testa ai padroni di casa e a limitare a lungi i pericoli per la propria porta, insidiando più volte quella avversaria. Pagando oltremodo gli errori del suo portiere in occasione del pareggio e di Kean, sul calcio d’angolo da cui è scaturito il goal decisivo.