Balotelli reagisce sui social, accuse pesanti nei suoi confronti

Super Mario si è reso protagonista di un botta e risposta sui social, contro chi lo continua ad insultare

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Balotelli è stato preso di mira ancora una volta da molti italiani, che tramite i social network lo hanno attaccato. L’ex attaccante dell’Inter, spesso finisce sotto la lente di ingrandimento, a causa di atteggiamenti o comportamenti discutibili. Stavolta invece è stato preso di mira da dei tifosi italiani, che lo hanno criticato, ed a tratti insultato, probabilmente senza nemmeno un motivo ben preciso. Intanto lui continua a commentare sui social network le partite degli Europei 2020. Nelle ultime storie pubblicate su Instagram, l’ex attaccante del Milan, si è complimentato con Federico Chiesa, autore del gol alla Spagna. Successivamente  ha elogiato il commissario tecnico Roberto Mancini. Mario Balotelli ha poi condiviso uno scatto del 2012, quando perse la finale degli Europei contro una grande Spagna. “Le finali è bello vincerle, forza Italia”, ha scritto. Subito dopo ha commentato altre questioni, sfogandosi contro chi continua ad attaccarlo in maniera assidua e sistematica.

Balotelli reagisce agli insulti sui social network

Super Mario ha scritto sui Instagram.“Ho visto tanti insulti nei miei confronti e come sapete non ho problemi a esprimere i miei pensieri. Non capisco tutto questo odio nei miei confronti da parte di tanti voi italiani!”. Un commento deciso e carico di rabbia, verso chi continua a commentare con frasi poco simpatiche le sue dichiarazioni.

Commenti agli insulti

Balotelli ha poi proseguito: ” I ragazzi in questi anni hanno meritato più di me la convocazione ma con questo a cosa serve scrivermi: “sei scarso”, “stai a casa”, “non vali niente”, “non sei italiano”. Commenti davvero poco simpatici. Secondo il bresciano, non si deve mai sputare sul piatto dove si è mangiato in precedenza. Inoltre adesso non è il momento delle polemiche, ma sarebbe più corretto e utile, essere tutti uniti, per tentare l’assalto ad una competizione che manca dal lontanissimo 1968, quando a guidare la Nazionale era il grandissimo Gigi Riva.