Calciomercato Juventus, secondo le ultime notizie la vecchia signora per la prossima stagione vorrebbe ritoccare il centrocampo, anche pensando alle possibili uscite di Rabiot, che finora aveva fatto molto bene affiancandosi a Bentancur e Ramsey, gallese anche lui in una possibile uscita a fine stagione. Torinesi quindi, che vogliono rifare la squadra, per lo meno per quanto riguarda l’impostazione dell’azione. Reparto che giudicando dall’ultima stagione resta il più debole e quindi da ristrutturare. Da quando è partito Pjanic la Juventus non ha avuto più un playmaker vero e proprio.
Calciomercato Juventus, idea Locatelli del Sassuolo
Già, appunto dall’uscita di Pjanic, Pirlo aveva chiesto alla società un regista da mettere a centrocampo per impostare. Il nome che resta nella preferenza della società, è Locatelli del Sassuolo, risultato anche positivo per quanto riguarda discorso focolaio nazionale italiana. Le caratteristiche del calciatore del Sassuolo vengono ritenute ideali e il profilo si sposa anche con la filosofia del club, che vuole sempre avere uno calciatore italiano all’interno dello spogliatoio. “Non abbiamo un regista ma solo quattro interni – aveva ammesso l’allenatore sin dalle prima battute della stagione -. Troveremo una soluzione con loro”.
Condizioni economiche della squadra per il mercato
La ricostruzione del centrocampo certamente una delle molte degli ultimi anni deve anche basarsi sulle condizioni economiche della società. Bentancur, che la Juve aveva opzionato ai tempi dell’operazione Tevez al Boca Juniors, è diventato nel frattempo completamente di proprietà bianconera: da una sua cessione arriverebbe una buona plusvalenza. Sotto i riflettori restano però coloro che sono arrivati a parametro zero, Ramsey e Rabiot: per l’ingaggio alto e per il mancato rendimento mostrato. Per il gallese, inoltre, in caso di conferma la Juve si ritroverebbe a pagare ulteriori 2,8 milioni all’entourage, alla luce dell’accordo stipulato per farlo sbarcare a Torino due stagioni fa. Altro possibile nome è quello di Joan Jordan.