Lavoro Italia, cosa non funziona?

Uno dei temi più caldi nel nostro paese è la carenza di lavoro e le leggi che lo normano

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Lavoro Italia, un argomento ispido, che spesso tiene banco nei vari programmi televisivi, e che immancabilmente fa capolino in tutti i programmi dei vari politici, soprattutto nei periodi elettorali. Un tema caldo e di difficile risoluzione. Ciò che però emerge è che il nostro paese presenta un tasso di disoccupazione davvero elevato. Un fattore trasversale, visto che coinvolge uomini e donne di tutte le età e di diverso ceto sociale. Oltre alla crisi economica, che sta divorando e erodendo il benessere “conquistato” negli anni passati, anche le leggi che normano un istituto così importante, pare non siano esattamente adeguate al periodo storico che stiamo vivendo.

Lavoro Italia, un cane che si morde la coda

Il bel Paese presenta una serie di problematiche irrisolte. Una di queste è proprio quella relativa alla questione lavoro. Negli anni passati abbiamo vissuto delle “condizioni lavorative” che in alcuni passaggi, hanno evidenziato una crescita a tratti importante, con dei picchi che hanno portato l’economia italiana a rivestire un ruolo importante all’interno del vecchio continente. Da diversi anni però, le varie leggi che si sono succedute non hanno risolto ne fatto chiarezza, circa una situazione molto intricata. Favorire un possibile sviluppo del lavoro giovanile, potrebbe essere un’idea importante, ma qualora fossimo in un paese diverso, che non possiede un numero di disoccupati over 40 troppo cospicuo, per poter “penalizzare” questa categoria.

Una situazione kafkiana

È importante infatti dare opportunità lavorative agli under 35, tramite una legge ad hoc, ma in questo modo si penalizza una “fetta” troppo ampia di popolazione di lavoratori. Lasciare indietro i lavoratori over 40, significa mettere in grande difficoltà tante famiglie, pagamenti di mutui e lasciare tante altre questioni aperte. La recente storia riguardante i tristemente “famosi” esodati, dovrebbe far riflettere, per cercare una soluzione plausibile e che accontenti la totalità della platea dei lavoratori. Le leggi “elettorali” non hanno mai consegnato soluzioni scevre da critiche e passi falsi. Sarebbe ora di metter mano ad una questione fondamentale per lo sviluppo del paese. Regole scritte in concerto con le parti sociali. Un testo che non lasci nessuno ai margini della società.

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