Speziale libero, le sue prime parole fuori dal carcere: “La mia condanna è stata un’ingiustizia”

Dopo 8 anni Antonino Speziale torna finalmente libero per fine pena. Fu condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti

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Speziale libero

Speziale libero. Dopo 8 anni e 8 mesi è uscito questa mattina dal carcere per fine pena Antonino Speziale. Fu l’ultras del Catania condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. L’ispettore morì il 2 febbraio 2007 durante gli scontri allo stadio Angelo Massimino, dove il Catania giocava il derby con il Palermo. Ad attenderlo all’esterno del penitenziario suo padre e un gruppetto di tifosi del Messina, storici rivali di quelli etnei, che lo hanno salutato con affetto.

Speziale libero: le sue prime parole

“Voglio vedere la mia famiglia. Poi vi racconterò tutto quello che ho passato – le sue prime parole dopo essere stato scarcerato – La mia condanna è stata un’ingiustizia e chi ha sbagliato pagherà con la giustizia”.

Secondo l’accusa, confermata nei tre gradi di giudizio Speziale, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, lanciò insieme a Daniele Micale contro la polizia un sottolavello in alluminio centrando Raciti e procurandogli una lesione mortale al fegato. L’ispettore di polizia morì tre quarti d’ora dopo il ricovero nell’ospedale Garibaldi di Catania.

La difesa sta tuttora combattendo per l’innocenza del loro assistito. Hanno più volte richiesto la revisione del processo riprendendo la tesi del “fuoco amico”. Tesi che imputa la morte dell’ispettore all’impatto con una Land Rover della polizia.

Speziale libero: richiesta la revisione del processo

Una tesi, quella del “fuoco amico”, che circola da anni tra le tifoserie di squadre non solo italiane e che di recente è stata rilanciata da una inchiesta del programma tv Le Iene. Più volte il difensore ha anche chiesto gli arresti domiciliari per le condizioni di salute del giovane ma non sono mai stati concessi.

“Vi racconterò quello che ho passato”, ha detto Speziale ai giornalisti prima di salire in auto. Il giovane, che oggi ha 31 anni, in realtà è più volte uscito e rientrato dalle carceri grazie a permessi, fino a quando però la sentenza non è divenuta definitiva.