La pandemia ha stravolto completamente la nostra vita, ma ogni Paese sta tentando di reagire secondo una linea comune, anche se le differenti realtà non possono essere considerata con gli stessi criteri. Per quanto riguarda il panorama italiano, è chiaro che la Lombardia nel mese di dicembre cambierà colore, ma non sarà così semplice tornare ad una quasi ‘normalità’. Salvo cambi di rotta la Lombardia dovrebbe rimanere arancione per una altra settimana e solo dall’11 novembre dovrebbe tornare ad essere zona gialla. In vista del nuovo decreto in fase di approvazione, la Lombardia avrà una certa libertà di movimento solo per 10 giorni in virtù del fatto che dal 21 dicembre entreranno in corso le nuove restrizioni previste dal decreto legge 182 che è stato varato lo scorso mercoledì notte dal governo Conte (in cui saranno vietati spostamenti tra regioni e tra comuni nei giorni di festa).
Lombardia zona gialla, lo scenario lombardo
Per il ponte dell’Immacolata non si potrà quindi uscire dal proprio Comune, bar e ristoranti resteranno chiusi ma almeno i negozi rimarranno aperti. Da domenica 6 dicembre invece torneranno ad essere zona gialla regioni come le Marche, Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Calabria e Friuli Venezia Giulia. L’amministratore delegato della Pirelli Marco Tronchetti Provera a questo proposito si è così espresso: “Regione Lombardia e le imprese lombarde devono fare fronte comune. Non si può pretendere che tutto venga inventato dal centro. Noi dobbiamo dare un contributo e così la Regione Lombardia in modo sempre più stretto con il mondo delle imprese: molto si può fare, dalla sanità alle infrastrutture”.
Lombardia zona gialla, le dichiarazioni di Attilio Fontana
In una recente intervista al ‘Corriere della Sera’ il Governatore della Lombardia Attilio Fontana ha parlato della situazione della sua regione; ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
“Lombardia in zona gialla? In base ai dati e alle valutazioni che ne conseguono, già da diversi giorni ci dovremmo trovare in questa situazione. La cosa più importante, e che fa anche piacere, è constatare che i numeri dell’epidemia si stanno ridimensionando, ma adesso attendiamo le disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio”.
Simone Ciloni
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