Dpcm Sardegna: zona gialla confermata, cosa può accadere?

L’isola salvata dal miglior indice RT. Criticità nel sistema sanitario

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Il Dpcm Sardegna, ossia il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha per ora, promosso l’isola. Da giorni ormai si parla solo ed il esclusivamente di zone e colorazioni. Si era partiti da una cartina con 4 colori differenti, che indicavano situazioni diverse, per poi “chiudere” con soli tre coloro a tinte forti. Con questi tre colori: rosso, arancione e giallo, si è voluto indicare il grado di gravità del contagio da Covid-19, presente in quella precisa zona del paese. Una sorta di codice da Pronto Soccorso ospedaliero, quanto mai tristemente attuale. La Sardegna è stata dichiarata zona gialla, la meno grave.

Dpcm Sardegna, cosa accade

Essendo di colore giallo, la Sardegna è stata sottoposta a limitazioni meno gravose, rispetto a coloro che vivono in zone arancioni o rosse. Nell’isola le attività di ristorazione ad esempio, chiudono alle ore 18, e fino alle ore 22 possono proseguire con l’attività di asporto e consegna a domicilio. Le attività sportive sono quasi tutte sospese, tranne alcune di quelle praticabili all’aperto e senza “contatto”. Alcune attività hanno dovuto abbassare le serrande, ma la maggior parte, hanno potuto proseguire, seguendo determinati protocolli e limitazioni di orario e presenza. In queste ore erano attese delle variazioni, e si temeva che la Sardegna in potesse divenire zona arancione.

Cosa è accaduto

La Sardegna ha l’indice RT più basso del paese. È lo 0,79, ben al di sotto dell’1 e della soglia critica dell’1,5. Ciò le ha consentito di evitare il temuto ingresso nella zona arancione. L’aggiornamento avviene settimanalmente, e fortunatamente l’indice RT è risultato in calo in tutta Italia.Oltre all’Isola, altre tre regioni si confermano sotto la quota 1. Si tratta di Molise, Liguria, Lazio.  Tuttavia, è presente una criticità sanitaria, in quanto più del 30% dei posti letto in terapia intensiva è occupato. Questa situazione preoccupa non poco, il personale medico e sanitario, impegnato quotidianamente nella lotta al Coronavirus.