Sarri e Paratici, due nomi sulla graticola juventina. I risultati della stagione appena conclusa con la mesta eliminazione dalla Champions League, hanno stizzito non poco il presidente Andrea Agnelli. Il tecnico di Figline è stato scelto proprio dal direttore bianconero, che ha anche la responsabilità di aver portato a Torino anche i vari Ramsey, Rabiot ed altri calciatori perlomeno discutibili. Tutte queste scelte hanno avuto un rendimento a dir poco deludente. Il bel gioco di Sarri? Nessuno lo ha mai visto. Le scelte sono state anche ieri poco azzeccate.
Sarri, anche ieri errori imperdonabili
Bernardeschi è un flop, un calciatore sopravalutato. Pagato a peso d’oro, non ha mai reso il giusto, e non ha messo in mostra carattere e colpi di genio. Ramsey e Rabiot sono stati quasi due fantasmi. Far giocare in una partita decisiva come quella di ieri, due calciatori già con le valigie in mano è stato un errore da principiante. Pjanic è un calciatore del Barcellona, ed è partito titolare. Che motivazioni poteva avere? La risposta è semplice. Nessuna. Higuain, bistrattato e ormai messo alle strette per essere ceduto, ha giocato al piccolo trotto, con una voglia di vincere, pari allo zero. Tutte cose normali e scontate. Non per Maurizio Sarri. Il centrocampo, reparto in eterna difficoltà e sempre in apnea, poteva, per una volta, magari essere a quattro, per contrastare quello nn più folti di Garcia. Niente da fare. Solito 4-3-3 e solita incapacità di uscire da un solo schema tattico.
Sarri e Paratici, fine del filo doppio?
Adesso il presidente è stato chiaro. “Confermo la dirigenza”. Paratici quindi, salvo colpi di scena, dovrebbe essere salvo; avrà probabilmente un’ultima chance. “Sull’allenatore mi riservo di pensarci e tirare le somme” ha aggiunto il presidente. Tradotto: Sarri verrà esonerato. Ira Agnelli dovrà trovare un sostituto, e nel giro di massimo 15 giorni annunciarlo.
Chi al posto di Sarri?
I nomi che circolano sono diversi. Si parte dagli ex, davvero poco probabili, Antonio Conte e Massimiliano Allegri. Motivazioni differenti, ma strade troppo lontane. C’è poi il sogno Zinedine Zidane, il vero pallino di Andrea Agnelli. Pochettino e Simone Inzaghi sono gli outsider di cui si parla maggiormente. Ci potrebbero essere comunque delle sorprese. Chiunque sarà il nuovo tecnico nel n potrà essere una scommessa, la Juve non può più aspettare. Mancini o Spalletti potrebbero chiudere il cerchio, confermando il made in Italy e la tradizione della panchina del club più importante del calcio italiano.