Team USA sconfitto dall’Australia: un campanello d’allarme?

Gli Stati Uniti perdono a distanza di 13 anni dalla sconfitta con la Grecia, sollevando dubbi negli appassionati e negli osservatori

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Team USA è naturalmente la squadra più attesa ai prossimi mondiali di basket che si terranno in Cina. Proprio per questo motivo il suo percorso di avvicinamento alla kermesse iridata è osservato con estrema attenzione dagli appassionati.

Team USA sconfitto dopo ben 13 anni

A distanza di ben 13 anni dall’ultima sconfitta, per Team USA arriva una battuta d’arresto destinata a sollevare non pochi dubbi sulla effettiva consistenza della truppa messa insieme da Popovich. A sconfiggere i campioni olimpici e mondiali è stata l’Australia, per 98 a 94, in una gara di esibizione svoltasi a Melbourne, di fronte a ben 52mila spettatori. L’ultima volta che la selezione a stelle strisce era uscita battuta dal parquet era stato nel 2006, quando fu la Grecia ad assestare un duro colpo all’orgoglio degli Stati Uniti.

Team USA: i nodi vengono al pettine?

Naturalmente la sconfitta con l’Australia, capeggiata da un superbo Patty Mills, autore di ben 30 punti, è destinata a sollevare molti interrogativi sulla effettiva consistenza del roster messo a disposizione di Popovich, alla luce delle troppe rinunce degli assi NBA. Il solo Kemba Walker, infatti, sembra non poter consentire una navigazione tranquilla in una competizione che vedrà gli Stati Uniti doversi difendere dall’arrembaggio non solo degli Aussie, ma anche di Serbia, Grecia e Francia.

L’incognita dei giovani

A dover dare una risposta esaustiva sulle effettive possibilità di Team USA dovranno probabilmente essere le giovani promesse che hanno preso il posto dei tanti assi mancanti. A partire da Donovan Mitchell, Kyle Kuzma e Jayson Tatum, che però dovranno riuscire a far risaltare tutta la propria classe di fronte ad atleti smaliziati come i tanti serbi, francesi, australiani e spagnoli che sono ormai abituati agli scontri ad alto livello della National Basket Association e che sono soliti dare tutto quello che hanno quando indossano la maglia della selezione nazionale. Ove la risposta non fosse all’altezza delle aspettative, i fantasmi dei Giochi Olimpici 2004 potrebbero tornare a turbare i sogni degli statunitensi.