Governo Meloni Tajani, dittatura delle tasse e pignoramenti in barba alla costituzione

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La norma in cantiere taglia da 180 a 60 giorni i termini per le azioni esecutive quando un contribuente non versa l’Imu, la Tari o gli altri tributi degli enti territoriali, naturalmente cumulando un debito tale da far scattare la prospettiva del pignoramento. Con questa mossa, all’atto pratico, si allineerebbero i tempi dell’esecutività dell’accertamento a carico di chi fa ricorso e di chi non lo fa.

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Le sanatorie locali

Come annunciato dalla delega, arriva poi anche per gli enti locali la displina delle definizioni agevolate, cioè la possibilità di introdurre sanatorie che potranno prevedere «l’esclusione o la riduzione degli interessi o anche delle sanzioni» a chi si presenterà alla cassa «entro un termine fissato da ciascun ente, non inferiore a 60 giorni dalla pubblicazione dell’atto nel sito istituzionale».

Con questi strumenti, precisa il testo, si potrà andare incontro anche ai «casi in cui siano già in corso procedure di accertamento o controversie attribuite alla giurisdizione tributaria». Le Regioni non potranno però introdurre sanatorie per l’Irap.

Anche la riforma dei tributi locali porterà con sé poi una riduzione delle sanzioni. In particolare, scenderà al 100% per la penalità in caso di omessa dichiarazione, che oggi varia dal 100 al 200% a seconda dei casi, e al 40% (dall’attuale range del 50-100%) quella prevista quando la dichiarazione c’è ma è infedele.