Rocchi: “l’importante è dare un rigore quando c’è qualcosa di importante”

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Milan-Roma

Il designatore degli arbitri Rocchi fà un bilancio degli arbitraggi del 2024. Rocchi ha parlato in un intervista alla Redazione Sport del GR rai che andrà in onda su Radio1 all’interno di ” zona Cesarini“.

Il bilancio del suo operato

La prima cosa che ci tiene a sottolineare Rocchi è la gratitudine verso il nuovo presidente dell’ AIA Carlo Zappi. “Ringrazio il presidente Zappi per aver rinnovato la sua fiducia nel mio lavoro. Questo dimostra che il percorso intrapreso e apprezzato. Ho avuto la possibilità di lavorare sempre in autonomia, una condizione indispensabile per svolgere il mio lavoro.”

Parlando dell’anno appena trascorso

Rocchi ha descritto l’anno che si sta per concludere: “.. Un anno molto complicato. Questo lavoro, che coinvolge 152 persone, non lascia spazio per rifiatare. E’ un lavoro sicuramente complesso e impegnativo, quello del designatore, quasi mai elogiato e spesso criticato.” Un altro punto su cui si è soffermato il designatore è quello dei “rigorini”: “E’ chiaro che sono quei rigori che stiamo cercando di combattere: abbiamo avuto una giornata in effetti brutta, la settima, dove ne abbiamo dati 9 e qualcuno veramente inappropriato; però, specialmente nelle ultime giornate, siamo tornati a dare quelli giusti.”

Rocchi: “quando la pancia vi dice rigore nel 98% dei casi è rigore”

“Per esempio in Cagliari-Atalanta, non ne è stato dato uno perchè l’arbitro si è fatto portare non dalla pancia, ma da un ragionamento sul rimpallo: se avesse seguito la pancia, avrebbe concesso il rigore“. Parlando del VAR invece: “Deve essere usata solo per episodi chiari e seri. Non dobbiamo fare moviola. Sulla VAR a chiamata non possiamo rispondere noi, che siamo sempre ben aperti per eventuali modifiche e novità.”

Sul VAR a chiamata

“E’ chiaro che la chiamata deresponsabilizza molto, mettendo la responsabilità della chiamata in capo al club o all’allenatore di turno. Credo che invece noi dobbiamo lavorare cercando di costruire ragazzi di fronte al monitor, che siano capaci di decidere, di scegliere quando intervenire o meno, cioè quando un episodio è chiaramente errato o no. Stiamo facendo un buon lavoro generale”, per risolvere i problemi delle polemiche Rocchi sottolinea: “Abbiamo avviato una collaborazione con l’associazione Allenatori e con l’associazione Calciatori per far comprendere al meglio le dinamiche del gioco ai nostri arbitri. Un arbitro deve essere un grande conoscitore del calcio, non solo delle regole.”