Calcio italiano. Intervista con Riccardo Guffanti, un decano dello scouting del nostro calcio. Considerato fa Football Manager, uno dei migliori 50 al mondo, ha lavorato con Udinese e Cagliari. Lo abbiamo intervistato per voi. Lui, Andrea Carnevale, ed ancor prima Giocondo Martorelli, sono tra i nomi più importanti del settore
Ciao Riccardo, parliamo di calcio italiano. Cosa pensi del nostro movimento in questo momento?
C’è una parte positiva ed una negativa. La prima riguarda senza ombra di dubbio, lo sviluppo del settore giovanile. Dopo numerosi anni, si è tornati a curarlo nel modo giusto e com l’attenzione che merita. Ne hanno usufruito anche le varie nazionali, che a livello giovanile hanno ottenuto ottimi risultati. Anche in quella maggiore, ha diminuita l’età media, ed il gioco è divenuto più fluido e gradevole.Liberare dai vincoli contrattuali anche gli atleti del calcio cosiddetto minore, ha dato sprint a tutto il movimento calcistico italiano.
Chi pensi siano i giovani più interessanti che potrebbero diventare grandi calciatori?
Scalvini è un calciatore giovane ma già importante. Andando invece a pescare yra i più giovani, possiamo trovare diversi profili molto interessanti. Ragazzi che potranno diventare calciatori veri, evitando ai club di andare ad attingere dall’estero. Francesco Camarda e Kevin Zeroli, sono due giovani del Milan molto forti. Ancora, direi Marco Palestra dell’Atalanta ed il centrocampista Mattia Mannini.
Il mondo dello scouting, visti i costi relativi al pallone è divenuta l’unica via percorribile per contenere i costi di gestione. Quali pensi siano i club più organizzati in questo senso?
Esordisco dicendo che in Italia questo strumento viene utilizzato troppo poco. I piccoli club preferiscono farsi aiutare da quelli più grandi, con prestiti o cose simili. Ne deriva una crescita quasi nulla, anche a livello economico. Chi invece utilizza lo scouting in maniera proficua, ottiene risultati sportivi ed exonomici importanti. Udinese ed Atalanta, in tal senso, sono le più perspicaci. Empoli, Roma, Parma e qualche altra, nei settori giovanili stanno facendo un buon lavoro. Le piccole però non investono sui prospetti, preferendo ottenere subito un risultato sportivo tramite prestiti, ma di fatto senza incrementare il proprio patrimonio. In tal senso bisogna crescere parecchio, perché in Italia ci aono tanti professionisti dello scouting, anche sconosciuti ai più, ma davvero molto preparati. Tirar fuori giovani interessanti dai serbatoi dei settori giovanili, è l’unico modo per rendere l’industria calcio sostenibile e competitiva. Per fare due nomi di club importanti che stanno cercando di utilizzare questo metodo, dico Barcellona e Juventus. Spendere e spandere ormai è divenuto fuori mercato, costruire talenti in casa propria è la linea del futuro sostenibile. Certo, ci vuole del tempo, e magari inizialmente vincerà chi ha più risorse economiche, ma nel medio termine, chi ha investire sui giovani tornerà vincente, senza subire contraccolpi economici o addirittura fallimenti. Essere rilevati da un fondo estero, perché si è creato un debito non sostenibile (Manchester City, Inter, Milan ed altre) non è un successo. Si portano risultati nell’immediato, ma poi si rischia (il Milan è stato precursore) di non vincere nulla per oltre dieci anni. È solo questione di tempo, ma lo scouting ben strutturato è il futuro, ed in un certo senso già il presente. L’ascesa ed i risultati dell’Atalanta (con bilancio positivo da 6 anni), testimoniano e danno forza a questa teoria.
Dimmi le quattro squadre che a tuo parere lotteranno fino alla fine per lo scudetto
Beh, sicuramente l’Inter. Nonostante la scaramanzia dei tifosi, i nerazzurri hanno la rosa più completa e forte, a differenza ad esempio della Juventus che presenta lacune clamorose.
Il Napoli, che ha una garanzia come Antonio Conte in panchina. Inoltre si è rinforzata bene, portando sempre il bilancio in positivo.
Stesso discorso è valido per l’Atalanta, Gasperini è un tecnico forte, i giocatori bravi e scelti con raziocinio. Bilancio positivo per il sesto anno consecutivo.
La quarta verrà fuori dall squadre incomplete: una tra Lazio, Milan e Juventus.
Secondo te quali sono i portieri più forti della nostra serie A?
Nomino solo calciatori italiani. Carnesecchi, Meret e Di Gregorio.
La politica italiana nel calcio ha fallito, troppe incongruenze ed errori, cosa cambieresti per ripartire al meglio?
Dal mo punto di vista, la politica ed i club dovrebbero investire di più su strutture ed impianti sportivi. Ne gioverebbero gli stessi club, tutta la cittadinanza e la società in generale. Si creerebbe inoltre un indotto economico importante, che farebbe bene non solo al mondo sportivo. Al momento purtroppo siamo lontani da una visione di questo tipo. In Italia siamo arroccati ad un altro tipo di mentalità, e la politica e culturalmente lontana dalle esigenze di club e tifosi. Il giorno che questo trend cambierà, probabilmente si dovrà indire una festa nazionale.