Quattro anni fa moriva Diego Armando Maradona. Era il 25 novembre 2020, ed in quella occasione il mondo del calcio, e anche quello non sportivo, si è fermato per piangere. La causa del decesso è stata un’edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica. Il cuore era provato da tempo e funzionava a una capacità ridotta di circa il 30% per una cardiomiopatia dilatativa. Maradona si trovava nella casa di San Andrés a Buenos Aires, luogo scelto per il prosieguo della riabilitazione e dopo l’intervento chirurgico alla testa subita a causa di un’edema. È certamente difficile non riconoscere la grandezza, in fatto calcistico, di questa leggenda del pallone, il mito del calcio che nel 1976 esordì nell’Argentinos Juniors, pronto a entrare nella storia.
Maradona e l’amore di Napoli
Diego Armando Maradona a Napoli, non è solo la leggenda del calcio, ma un fatto di famiglia. La città ha amato ed ama il “Pibe de Oro”, per quello che ha dato al calcio partenopeo e alla città all’ombra del Vesuvio. Ecco perché, quel mercoledì di novembre 2020, la sua morte aveva messo in pausa l’intera città. Maradona era uno scugnizzo con lo sguardo pieno di sogni, proprio come i napoletani, e a loro quei sogni li aveva poi, in qualche modo, restituiti. Aveva portato il Napoli ai trionfi storici, riscattato un paese che in lui aveva trovato il suo “amico geniale”. Un Dio che nessuno potrà mai dimenticare.
L’omaggio di De Laurentiis, Conte e di Lorenzo
Napoli non dimentica. Aurelio De Laurentiis, Antonio Conte e Giovanni di Lorenzo, il presidente, il tecnico e il capitano del Napoli hanno ricordato Maradona, recandosi ai Quartieri Spagnoli e a San Giovanni a Teduccio, portando fiori ai due grandi murales che raffigurano il Pibe de Oro in città. Un gesto che ha reso felici tanti tifosi e i residenti di quei quartieri che hanno accolto i tre con tanto entusiasmo.