Il centrocampista ha rivelato aspetti poco noti della sua vita e il desiderio di rappresentare il suo popolo, sottolineando l’importanza dell’intelligenza dentro e fuori dal campo.
Un calciatore con due lauree
Henrikh Mkhitaryan, intervistato dal Corriere della Sera, ha svelato un lato inedito della sua personalità, raccontando con orgoglio dei suoi successi accademici: “Ho due lauree: una in Sports management e l’altra in Economia.” Un percorso che dimostra come il talento calcistico possa convivere con un forte impegno intellettuale.
Mkhitaryan ha anche parlato della sua capacità di leggere il gioco, collegandola a una visione più ampia: “Ci sono giocatori che vedono le cose prima degli altri. Questa è intelligenza calcistica.”
Ambasciatore culturale
Uno degli obiettivi di Mkhitaryan è portare alla ribalta la cultura armena, facendosi portavoce della sua storia e tradizioni: “Conoscendo me, la gente conosce un po’ l’Armenia. Prima la confondevano con Albania o Romania, ma adesso sanno dov’è. Siamo il primo popolo a riconoscere la religione cristiana.” Inoltre, ha trovato affinità con l’Italia, paese che ama per il suo stile di vita: “Siamo simili agli italiani nel modo di vivere.”
Intelligenza dentro e fuori dal campo
Rispondendo a una domanda provocatoria sull’intelligenza, Mkhitaryan ha chiarito la sua visione: “Non credo si possa essere intelligenti in campo senza esserlo fuori. Si vede subito chi lo è davvero e chi invece finge.” Con queste parole, il giocatore evidenzia come le qualità mentali si riflettano tanto nella carriera sportiva quanto nella vita quotidiana.
Commento personale
Mkhitaryan rappresenta un esempio positivo di come lo sport possa diventare un mezzo per valorizzare la cultura e promuovere il dialogo tra popoli. La sua dedizione sia dentro che fuori dal campo dimostra che il calcio può essere uno strumento di ispirazione non solo per i tifosi, ma anche per chi cerca modelli di crescita personale e culturale.