Il giovane difensore della Fiorentina, Pietro Comuzzo, ha condiviso le sue emozioni ai microfoni della FIGC in vista della recente convocazione in Nazionale. Un momento importante per il giocatore, che ha sottolineato la gratitudine e la passione per il calcio, una costante nella sua vita.
“È un onore essere chiamato in Nazionale perché quando uno gioca poi dà tutto. Essere qui è un riconoscimento per ciò che sto facendo e una soddisfazione”, ha affermato Comuzzo. Per il giovane difensore, il calcio rappresenta molto più di un semplice sport: “Il calcio per me è tutto: lavoro, un modo per esprimermi e per essere felice. Colui che mi ha spinto a giocare è stato mio papà che faceva il portiere e mi ha trasmesso la sua passione.”
Gli inizi e il percorso nel calcio
Comuzzo ha raccontato dei suoi primi passi nel mondo del calcio, partendo dalle radici friulane: “Ho iniziato giocando nel Tricesimo e poi sono passato all’Udinese, dai 6 anni ai 13. Poi sono stato un anno al Pordenone e ormai da sei anni sono a Firenze.” L’esperienza con l’Under 15 della Fiorentina è stata speciale, resa ancora più significativa dalla presenza di suo fratello: “Il primo anno alla Fiorentina, nell’Under 15, ero assieme a mio fratello Francesco e aveva lì è stato più facile per potermi integrare, dato che non conoscevo nessuno.”
Il racconto di Comuzzo mostra un percorso fatto di sacrificio, passione e determinazione, elementi che lo hanno portato ad essere considerato uno dei giovani più promettenti nel panorama calcistico italiano. Ora, con la chiamata in Nazionale, il difensore è pronto a dare il massimo e rappresentare al meglio il proprio Paese.