Vermiglio, diretto da Maura Delpero, è un potente dramma che racconta la storia di tre sorelle – Lucia, Ada e Flavia – durante l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale. Il film dipinge un affresco profondo e commovente di un mondo antico, ritratto con naturalezza e sensibilità.
Un mondo sospeso tra innocenza e maturità
Le protagoniste si trovano in un limbo, non più bambine ma non ancora donne, costrette a confrontarsi con le crudeltà della guerra. Un singolo sparo spezza l’equilibrio e segna la fine della loro innocenza, un momento che il film cattura con toccante intensità. Le dinamiche familiari e la crescente tensione si intrecciano in un quadro di dolorosa bellezza.
Attori e interpretazioni
Tommaso Ragno e Giuseppe De Domenico offrono performance di grande spessore, ma sono le giovani attrici, Roberta Rovelli e Martina Scrinzi, che catturano davvero l’essenza del film. Le loro interpretazioni delicate e sincere permettono allo spettatore di immergersi nel mondo fragile e violento in cui si muovono.
Commento personale
Vermiglio mi ha colpito per la sua capacità di trattare temi complessi come la perdita dell’innocenza e il trauma della guerra con una delicatezza che non scade mai nel melodramma. È un film che risplende di una verità silenziosa, un racconto intimo che lascia spazio alla riflessione.
Un’opera raffinata, che merita di essere vista per la sua autenticità e per l’impatto emotivo che trasmette.