La Juventus di Thiago Motta ha portato a casa una vittoria preziosissima contro la Lazio, con un 1-0 che ha il sapore delle classiche vittorie “di corto muso” tanto amate dal predecessore, Massimiliano Allegri. Un’autorete al minuto finale ha deciso una partita molto combattuta, in cui entrambe le squadre hanno lottato fino all’ultimo secondo per il risultato.
Il marchio di Thiago Motta
Questa vittoria, sebbene fortunosa nel suo epilogo, dimostra come la Juventus stia già assorbendo l’identità del suo nuovo allenatore. Thiago Motta, che ha sempre puntato su organizzazione tattica e compattezza difensiva, ha impostato la gara in modo attento, concedendo poco a una Lazio che è sembrata spuntata negli ultimi metri. La Juventus, pur non essendo brillante in fase offensiva, ha saputo mantenere solidità e concentrazione, attendendo l’occasione giusta.
Una partita bloccata
Non ci sono state molte emozioni nella partita. Entrambe le squadre si sono studiate a lungo e hanno faticato a trovare spazi. La Lazio ha cercato di prendere il controllo del gioco, ma senza trovare sbocchi contro una Juventus ben organizzata. Gli attacchi della Lazio sono stati annullati da una difesa bianconera attenta e compatta. La Juventus ha tentato di sfruttare le ripartenze, ma senza mai riuscire a impensierire davvero la difesa avversaria fino agli ultimi istanti di gioco.
Un finale beffardo
La svolta è arrivata solo negli ultimi minuti. In una delle poche occasioni bianconere, un cross in area laziale ha creato confusione e portato all’autogol che ha deciso il match. Un finale amaro per la Lazio di Maurizio Sarri, che ha visto sfumare un pareggio meritato, e dolce per Thiago Motta, che ha potuto esultare per una vittoria che mantiene la Juventus ai vertici della classifica.
Un nuovo corso bianconero
Nonostante la vittoria sia arrivata con una buona dose di fortuna, la Juventus ha mostrato solidità e organizzazione, due aspetti fondamentali nel calcio di Motta. La squadra è ancora un cantiere aperto, ma queste vittorie, sebbene sofferte, possono dare la fiducia necessaria per crescere.
In conclusione, una Juve che somiglia alla vecchia scuola allegriana per il modo di gestire le partite, ma che ha già iniziato a incorporare i principi tattici di Thiago Motta.