Gerard Piqué e la sua proposta: meno partite per il bene del calcio

Tempo di lettura: 3 Minuti
164

 

Gerard Piqué, ex difensore del Barcellona e fondatore della Kings League, ha recentemente partecipato a una tavola rotonda durante la Leaders Week a Londra, esprimendo una proposta innovativa e controversa per migliorare il calendario calcistico. Secondo Piqué, il numero eccessivo di partite sta danneggiando sia i giocatori che lo spettacolo offerto ai tifosi. Ha suggerito una riduzione delle squadre nei principali campionati e una riflessione più attenta sull’aggiunta di nuove competizioni.

Troppi impegni e poco riposo

Nella sua analisi, Piqué ha sottolineato come i giocatori non abbiano abbastanza tempo per riposarsi, soprattutto a causa del calendario fitto, che include campionati nazionali, coppe, competizioni europee e nuovi tornei come la Nations League e il Mondiale per club. L’ex difensore ha avanzato una proposta radicale: ridurre il numero delle squadre nei campionati principali da 20 a 16, con l’obiettivo di diminuire il numero totale di partite stagionali. Secondo Piqué, la riduzione degli impegni non solo permetterebbe ai giocatori di recuperare meglio fisicamente, ma renderebbe ogni partita più speciale e attesa, migliorando l’esperienza complessiva per i tifosi.

Critiche alla UEFA e alla FIFA

Piqué ha anche puntato il dito contro gli organismi calcistici internazionali, in particolare la UEFA e la FIFA, accusandoli di voler incrementare eccessivamente il numero di partite per ragioni economiche. L’introduzione della Nations League e l’espansione del Mondiale per club sono state definite da Piqué come esempi di decisioni prese più per generare ricavi che per migliorare il gioco. “Capisco che si vogliano generare più entrate”, ha dichiarato l’ex campione, “ma per il bene del calcio, sarebbe meglio avere meno partite e puntare di più su esperienze esclusive”.

Il valore delle esperienze esclusive

Piqué ha parlato anche dell’importanza di concentrarsi su qualità piuttosto che quantità. Il suo punto di vista è che, riducendo il numero di partite, ogni singolo incontro diventerebbe un evento più speciale, con maggiore attenzione mediatica e più significato per i giocatori e i tifosi. Questa filosofia è alla base del suo progetto della Kings League, un torneo che punta più sull’innovazione e l’intrattenimento, offrendo un’esperienza calcistica diversa rispetto ai campionati tradizionali.

Un cambiamento realistico?

La proposta di Piqué, pur interessante, potrebbe trovare difficoltà ad essere attuata. Ridurre il numero di squadre nei principali campionati implicherebbe un significativo taglio delle entrate per le leghe, i club e le televisioni, senza contare che molte squadre di media fascia dipendono dai ricavi derivanti da un alto numero di partite. Inoltre, UEFA e FIFA difficilmente rinuncerebbero a tornei redditizi come la Nations League o il Mondiale per club, che offrono importanti opportunità commerciali e di visibilità.

Commento personale

L’intervento di Gerard Piqué porta alla luce un problema reale che affligge il calcio moderno: il sovraccarico di partite sta influenzando negativamente la qualità del gioco e la condizione fisica dei calciatori. Tuttavia, la sua soluzione, per quanto suggestiva, si scontra con interessi economici molto forti. Ridurre il numero di squadre e competizioni sarebbe un passo difficile da realizzare in un sistema dove le entrate sono spesso la priorità. Rimane, comunque, un tema che meriterebbe una riflessione più profonda da parte delle istituzioni del calcio.



Appassionato di sport con una particolare competenza nel calciomercato e nelle notizie relative al calcio italiano, specialmente per quanto riguarda la Serie A e la Serie B. Con anni di esperienza nella scrittura di articoli sportivi, ho sviluppato una profonda conoscenza delle dinamiche del mercato calcistico. Seguo da vicino le competizioni internazionali ed i tornei di tennis. Il mio lavoro si distingue per l'accuratezza e la passione con cui analizzo e riporto le ultime novità del mondo sportivo, fornendo ai lettori informazioni aggiornate, particolari e dettagliate, oltre che numerose indiscrezioni.