L’ex arbitro Daniele Orsato ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul mondo del calcio durante il Festival dello Sport a Trento. Intervenuto sul palco, Orsato ha espresso chiaramente quanto gli manchi il campo e i momenti condivisi con i suoi colleghi. Con un velo di nostalgia, ha affermato: “Il campo mi manca tanto, mi mancano i miei compagni della mia squadra, mi mancano i raduni e stare coi colleghi e dare consigli anche perché ho qualche capello bianco. La designazione è il momento che mi manca di più, scoprivi dove andavi ad arbitrare”.
I Sogni di Un Bambino
Ma quali erano i sogni di Orsato quando era bambino? Sorprendentemente, non era il calcio il primo pensiero della sua gioventù. “Giravo per casa con un cacciavite per capire come si accendeva la luce. Volevo fare l’elettricista e ogni tanto facevo saltare per aria tutto in casa”, ha raccontato l’ex arbitro, rivelando un lato inedito della sua infanzia. Nonostante il suo interesse per l’elettricità, la sua vita ha preso una piega diversa quando un amico lo ha incoraggiato a seguire un corso da arbitro.
“Disse: ‘Ma l’arbitro è uno sfigato…’ Ma lui mi sfidò dicendo che potevo saperlo solo arbitrando una partita”, ha spiegato Orsato. Questa sfida lo ha spinto a cimentarsi in un’attività che inizialmente non lo entusiasmava. “Io dissi a tutti che in 16 anni sarei andato in Serie A. Andavo a vedere le categorie superiori per vedere come si arbitrava”, ha aggiunto, rivelando la sua determinazione e la passione per il calcio che si è sviluppata nel tempo.
Riflessioni Finali
La carriera di Daniele Orsato è stata un viaggio incredibile che lo ha portato a diventare uno dei più rispettati arbitri del calcio italiano. La sua esperienza dimostra come una semplice sfida possa cambiare la direzione della vita di una persona. Oggi, con un bagaglio di ricordi e esperienze, Orsato può riflettere con orgoglio sulla sua carriera, pur mantenendo viva la nostalgia per i momenti passati sul campo.