Sinner in finale contro Djokovic a Shangai

L’azzurro torna a sfidare il campione serbo

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Sinner in finale contro Djokovic a Shangai. Sarà una partita da non perdere quella tra l’attuale numero 1 al mondo Jannik Sinner e la leggenda del tennis Novak Djokovic. L’azzurro si è imposto in due set contro un insidioso Machac, mentre il serbo ha avuto la meglio ancora una volta sull’americano Fritz.

Sinner-Machac: la cronaca del match

Sinner in finale contro Djokovic a Shangai. Comincia in salita la semifinale contro il tennista ceco, capace di eliminare ai quarti Carlos Alcaraz. Machac infatti riesce subito a strappare il servizio a Sinner. Immediato però il controbreak dell’azzurro che riesce a rispondere benissimo al servizio dell’avversario. Il primo set prosegue in netto equilibrio, che si interrompe con il break decisivo di Sinner nel decimo game che chiude 6-4. Nel secondo set entrambi gestiscono bene il proprio turno di battuta. L’altoatesino annulla due palle break nel nono game e chiude il set 7-5 quando tutto lasciava presagire al tie-break. Ora l’attesa finale contro Djokovic. I due si sfideranno per l’ottava volta. Negli ultimi quattro precedenti Sinner ha centrato la vittoria per ben tre volte.

La finale contro Djokovic

Con la vittoria in semifinale Sinner si assicura il primato nel ranking fino alla fine del 2024. Un anno davvero magico quello che sta vivendo l’azzurro, che ha perso appena 6 match a partire da gennaio. Domani la sfida contro un tennista che di record se ne intende e che ha ancora voglia di dire la sua. Jannik però con il tempo è diventato un tennista maturo e adesso è capace di riuscire a tenere testa ad un mostro sacro come Djokovic. Davanti agli occhi attenti di un certo Roger Federer, oggi presente tra gli spalti, Sinner si è guadagnato il posto per un’altra finale da protagonista.

Le parole di Sinner

Questi i commenti a caldo del numero 1 al mondo dopo la vittoria in semifinale: “Machac ha tanto talento, produce un tennis fantastico e aggressivo. Ho perso subito il servizio, poi ho cercato di giocare ogni punto e di scambiare il più possibile. A Miami ho giocato bene, le condizioni erano ideali. A Cincinnati non è stato facile, è stata una settimana mentale. Ogni finale è diversa, devo giocare il meglio possibile per trovare le giuste soluzioni. Chiudere l’anno da n°1 era il sogno da bambino, è una cosa che cerchi fin da quando inizi a giocare. Ma ora penso alla finale, chiedo sempre il massimo e di vivere bene queste situazioni”.